Il 2015 è stato un anno molto impegnativo per l’industria mangimistica. Inoltre, la competitività del settore è stata minacciata dalle politiche anti-Ogm dell’Unione Europea. È quanto emerge dal “Rapporto annuale 2015-2016” pubblicato da Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), che riassume le iniziative condotte dalla Federazione durante lo scorso anno ed evidenzia le questioni più rilevanti che hanno interessato il settore mangimistico.
Un’ampia sezione del rapporto è dedicata, inoltre, alle prospettive dell’industria mangimistica per i prossimi 15 anni. Nello specifico, Fefac delinea le soluzioni offerte dal comparto a diversi problemi, come la lotta all’antimicrobico-resistenza e ai cambiamenti climatici. Viene anche posta particolare enfasi sui temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare: la Federazione ritiene che tutti i membri della catena alimentare dovrebbero essere responsabili di questi aspetti e dovrebbero collaborare per ottenere soluzioni ottimali. Infine, il documento sottolinea l’importanza dell’innovazione per migliorare la gestione della sicurezza dei mangimi e il benessere degli animali.
“È di fondamentale importanza che il settore mangimistico e il comparto zootecnico dell’Unione Europea restino competitivi e continuino ad avere accesso alle forniture alimentari provenienti da tutto il mondo, se vogliamo consentire agli allevatori europei di ottenere una quota rilevante nei mercati globali dei prodotti di origine animale – afferma Ruud Tijssens, Presidente Fefac – Fefac continuerà a perseguire la sua missione in qualità di partner affidabile per l’industria del bestiame, per esempio fornendo soluzioni a problemi sociali quali il cambiamento climatico e la resistenza agli antimicrobici”.
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