Anche a marzo i prezzi dei prodotti agricoli italiani restano bassi, nonostante si registri una leggera ripresa rispetto al mese precedente (+1%). È quanto emerge dall’analisi condotta dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui il mese scorso il valore dell’Indice dei prezzi agricoli alla produzione si è fermato a 105,9 (base 2010=100), l’1% in più rispetto a febbraio, ma l’11,1 % in meno rispetto al mese di marzo 2015.
L’Indice core – calcolato senza includere i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato – è sceso a quota 109,6 (2010=100), registrando una contrazione dello 0,4% rispetto a febbraio e del 7,8% rispetto a marzo 2015. L’Ismea sottolinea che depurando l’indice dei prezzi agricoli dalle dinamiche dei prodotti influenzati da fattori stagionali, la tendenza deflativa risulta meno marcata.
Per quanto riguarda il comparto zootecnico, si registra una riduzione dei prezzi del 4,2%, nonostante la situazione congiunturale sia nel complesso favorevole (0,5%). Il dato tendenziale riflette le variazioni annue negativa per tutti i settori, soprattutto per le quotazioni delle uova che rispetto a febbraio 2015 mostrano una flessione del 22%. Per quanto riguarda la congiuntura, il dato positivo dei prodotti zootecnici è dovuto all’aumento dell’1,6% dei prezzi degli animali vivi.
Le quotazione dei prodotti vegetali, nonostante la lieve ripresa dell’1,3% rispetto a febbraio, perdono su base annua il 16,5%. In particolare, il calo tendenziale riflette soprattutto la flessione, rispetto al 2015, dei prezzi della frutta (-30,1%) e degli olii e grassi vegetali (-30,7%), ma anche delle quotazioni dei cereali (-13%) e dei semi oleosi (-13,6%). In flessione anche le quotazioni dei vini (-2,4% su base annua), trascinate in basso dai vini comuni e dai vini Igt. L’unico dato positivo su base annua è rappresentato dalle colture industriali (8,8%). Infine, per quanto riguarda l’aspetto congiunturale, tutte le coltivazioni riportano variazioni nulle o negative, tranne ortaggi e legumi che registrano un +13,9% rispetto a febbraio.
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