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Residui alimentari, nuova normativa contro gli sprechi a favore dell’alimentazione animale

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La nuova normativa europea in materia di sprechi alimentari migliorerebbe l’efficienza sia per l’industria mangimistica, sia per i produttori di alimenti destinati al consumo umano. Ad affermarlo è l’Agricultural industries confederation (Aic), secondo cui il “Circular Economy Package” potrebbe rappresentare un’importante opportunità per entrambi i settori. Il documento, infatti, potrebbe favorire la crescita delle imprese che producono mangimi utilizzando gli scarti del settore alimentare. Inoltre, potrebbe aiutare le industrie alimentari destinati agli umani a ridurre la quantità di sprechi.

Con l’approvazione del “Circular Economy Package”, la Commissione Europea ha cercato di combattere gli sprechi di cibo e la quantità di alimenti che finisce in discarica. Ha, quindi, stabilito che i residui e sottoprodotti dell’industria alimentare destinati per la produzione di mangimi non devono essere considerati “rifiuti”. Per questo motivo, con la proposta di variazione della Direttiva quadro sui rifiuti 98/2008/Ce, ha escluso espressamente le materie prime (di origine vegetale) destinate alla produzione di mangimi. Quelle di origine animale sono gia escluse dal Reg. 1069/09 .

La norma, quindi, potrebbe favorire lo sviluppo delle aziende che si occupano di trasformare gli scarti alimentari in prodotti come i mangimi per animali. “Questo rappresenta un importante traguardo per le imprese che utilizzano i cibi precedentemente destinati al consumo umano – spiega Inge Verwoerd, responsabile del Settore mangimi dell’Aic -. Inoltre, è ormai chiaro che anche i produttori di alimenti ne traggono giovamento, perché destinare gli scarti alle aziende che producono mangimi li aiuta a soddisfare gli obiettivi di riduzione dei rifiuti e a ridurre la quantità di cibo che finisce in discarica”.

Foto: © Giuseppe Porzani – Fotolia

redazione