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Ngfa e Afia favorevoli alla decisione Fda su etichettatura Ogm

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Le associazioni dei produttori americani di mangimi approvano la decisione dell’agenzia statunitense Food and Drug Administration (Fda) di rendere volontaria l’etichettatura dei prodotti derivati da Ogm. Lo riferisce il giornale online Feednavigator, che ha raccolto le dichiarazioni della National grain and feed association (Ngfa) e dell’American feed industry association (Afia), che si sono espresse a favore della scelta della Fda.

L’agenzia ha recentemente rifiutato una petizione presentata dal Centro statunitense per la sicurezza alimentare, che richiedeva l’etichettatura obbligatoria dei mangimi, delle materie prime agricole e degli alimenti prodotti con ingredienti geneticamente modificati. “La petizione non fornisce prove sufficienti a dimostrare che gli alimenti derivati da piante geneticamente modificate differiscano in modo significativo dai cibi prodotti con vegetali non-Gm – ha precisato la Fda -, o che destino maggiore preoccupazione degli alimenti prodotti con le tecniche tradizionali”.

Secondo Randy Gordon, Presidente di Ngfa, rifiutando la petizione, la Fda ha dimostrato di aver fiducia nella sicurezza degli organismi geneticamente modificati e nell’affidabilità dei processi con cui ne è stato autorizzato l’impiego. Gordon ha poi assicurato che i membri dell’associazione sono favorevoli a utilizzare gli strumenti tecnologici per offrire cibi e alimenti abbondanti, sicuri ed economicamente competitivi.

“L’Afia è compiaciuta della linea politica della Fda in materia di etichettatura dei prodotti geneticamente modificati – dichiara Leah Wilkinson, Dirigente Afia -. Fornire indicazioni specifiche alle aziende interessate a inserire nell’etichetta di un prodotto informazioni sulla presenza o l’assenza di organismi geneticamente modificati è un’iniziativa benvenuta e apprezzata”.

La Fda ha pubblicato una guida che supporta i produttori interessati a indicare sull’etichetta dei propri prodotti l’eventuale presenza o assenza di Ogm. L’agenzia precisa di non aver rilevato la presenza di differenze tra i prodotti realizzati con ingredienti Gm e gli altri. Pertanto, lascia alla discrezionalità delle aziende la decisione di segnalare o meno se i loro prodotti sono costituiti con ingredienti geneticamente modificati.

 

Foto: Pixabay

redazione