Nel quinquennio 2014-2019, il mercato globale dell’agroscienza dovrebbe progredire a un Cagr (tasso di crescita annuale composto) del 12,25%. È quanto emerge dal rapporto “Global Agroscience Market 2015-2019”, secondo cui il settore – che abbraccia diverse tecniche agricole, dalla produzione dei pesticidi a quella dei concimi – è destinato a crescere.
Oltre ai pesticidi, alcuni fornitori leader offrono anche semi geneticamente modificati. La terra più coltivata con piante Gm è quella degli Stati Uniti, dove la superficie destinata agli Ogm raggiunge il 40,28%. Al secondo posto di trova il Brasile col il 23,25% e l’Argentina con il13,39%. Anche l’India ha una quota significativa di superficie dedicata alle colture Gm. I prodotti chimici fitosanitari, come gli erbicidi, sono ampiamente utilizzati per favorire la crescita delle colture geneticamente modificate. Si prevede che la superficie coltivata con gli Ogm raggiungerà i 275,3 milioni di ettari nel 2019 e i 181,5 milioni di ettari nel 2014, crescendo a un Cagr dell’8,7% nel periodo 2014-2019.
Secondo il rapporto, i consumatori sono sempre più eco-consapevoli. Inoltre, si è diffusa un certa preoccupazione per l’efficienza dei carburanti. Questi due fenomeni hanno aumentato in modo significativo la domanda di biocarburanti. I biocarburanti come il bioetanolo, il biodiesel e il biogas, contribuiscono alla sostenibilità ambientale. I concimi azotati forniscono un importante contributo alla produzione di biocarburanti e, nel corso degli anni, il loro uso è cresciuto, per poter soddisfare le crescenti esigenze energetiche. I biocarburanti provengono da colture energetiche che comprendono grano, soia, mais, colza e canna da zucchero. In particolare, il biodiesel proviene da colture tipo la soia, mentre il bioetanolo deve essere preparato con sciroppo di mais.
Infine, il documento evidenzia che la necessità di proteggere i microrganismi dai fungicidi, rappresenta una sfida stimolante per gli imprenditori del mercato globale dei biostimolanti.
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