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Effpa: UE deve sostenere con decisione i mangimi prodotti con scarti alimentari

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Si stima che 3,5 milioni di tonnellate di cibo vengano sprecate durante le diverse fasi della catena alimentare. Questi scarti potrebbero essere impiegati per produrre i mangimi. Ad affermarlo sono stati i rappresentanti dell’Effpa (European former foodstuff processors association), nel corso di un convegno che si è tenuto il 15 ottobre a Expo 2015, su iniziativa della Commissione Europea.

Le industrie alimentari decidono di eliminare alcuni cibi dal mercato destinato al consumo umano, a causa di errori di produzione involontari e spesso inevitabili. Si tratta di prodotti che potrebbero essere impiegati proficuamente per realizzare i mangimi. Per esempio, vengono già utilizzati i biscotti e i cioccolatini rotti, il pane prodotto in quantità eccessive, le patatine e i cereali per la colazione aromatizzati in modo errato. Vengono anche usati gli alimenti avanzati dopo le feste (come Natale e Pasqua) e gli eventi sportivi.

“Le persone potrebbero restarne sorprese, ma gli scarti di alimenti caratterizzati da un alto valore energetico, come biscotti, cioccolatini e dolciumi, rappresentano eccellenti risorse per la produzione di alimenti per animali – afferma Paul Featherstone, Presidente Effpa -. Infatti, il prodotto finale può essere usato in alternativa ai cereali: ciò permette di ridurre la dipendenza dalle materie prime e, di conseguenza, l’impatto ambientale della lavorazione”.

Per essere impiegati nella produzione di alimenti per animali, i rifiuti devono possedere precisi requisiti di sicurezza. Devono, infatti, risultare conformi alle leggi relative alla tracciabilità degli alimenti vigenti in Europa. In Europa, tuttavia, secondo l’Effpa non esistono linee guida che favoriscono il settore. L’Associazione ha, quindi, invitato i rappresentanti dell’Unione Europea a chiarire che i mangimi prodotti con gli scarti alimentari non “sono prodotti di serie B”. “È evidente che l’uso sicuro dei rifiuti alimentari contribuisce a rendere la catena alimentare più sostenibile e dovrebbe essere incoraggiato con decisione – prosegue Featherstone -. Con l’introduzione di corrette linee guida, questo settore innovativo potrebbe raddoppiare la produzione all’interno dell’Unione Europea”.

 

Foto: Pixabay

Nadia Comerci