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Ismea, lo stop dei ristalli francesi influenza il mercati dei bovini

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L’emergenza Blue tongue in Francia condiziona il mercato dei bovini da ristallo. Continua, pertanto, il rialzo dei prezzi dei capi nazionali e dei ristalli di provenienza estera, specie irlandesi e polacchi, che sul mercato internazionale si stanno sostituendo a quelli d’Oltralpe. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari. Secondo l’Istituto questa situazione sta condizionando e rallentando anche l’attività di macellazione italiana, a causa delle incertezze sui successivi ristalli e per la difficoltà dei macellatori di trasferire i rincari alla distribuzione, nonostante per i quarti anteriori e le mezzene si stia già assistendo a una fase rialzista.

Il comparto dei suini da macello appare stagnante, anche se è previsto un leggero ritocco al ribasso delle quotazioni. Nel settore degli avicoli, l’offerta di polli risulta meno pressante e meglio adeguata alla domanda, per cui le quotazioni dovrebbero restare stabili. Grazie alla ripresa dei consumi della fesa, il mercato dei tacchini potrebbe registrare qualche rialzo. Nessuna variazione di rilievo, infine, dovrebbe interessare i listini dei conigli e delle uova.

Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, sul mercato nazionale potrebbe verificarsi un lieve aumento dei prezzi del burro. Il mercato dei formaggi resta fermo per il Parmigiano reggiano, mentre mostra qualche cedimento per il Grana Padano.

Il comparto cerealicolo subisce l’influenza dei mercati internazionali. Le aspettative di un’ulteriore flessione dei prezzi hanno tenuto a freno gli scambi e i listini, stazionari per frumento tenero, mais e orzo, ma in ulteriore diminuzione per il grano duro. L’avvio della commercializzazione è avvenuto, nel frattempo, sulla base di prezzi più alti rispetto allo scorso anno per semi di soia e girasole, in presenza di rese a ettaro nettamente più contenute.

L’Ismea rileva che le quotazioni di tutte le categorie di olio d’oliva sono in flessione, dopo i picchi conseguiti nei mesi precedenti. La produzione europea dei vini registra una crescita del 2,7%, grazie soprattutto al contributo dell’Italia. I listini dei prodotti ortofrutticoli sono frenati dal progressivo ampliamento delle affluenze di prodotti autunnali nei circuiti all’ingrosso, con l’intensificarsi delle operazioni di raccolta. Per quanto concerne la frutta di stagione, le contrattazioni proseguono in un quadro di sostanziale equilibrio per mele e pere, ma in un contesto di ulteriore fragilità per l’uva da tavola. Esordiscono con ottime quotazioni i loti.

 

Foto: Pixabay

redazione