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Efsa, uso di insetti nei mangimi non presenta aumento rischi

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L’impiego degli insetti nell’alimentazione umana o nei mangimi presenta gli stessi rischi delle altre fonti proteiche. È quanto emerge dallo studio “Risk profile related to production and consumption of insects as food and feed”, condotto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha analizzato tutta la letteratura scientifica disponibile sull’argomento, le valutazioni effettuate dagli Stati membri e le informazioni fornite dalle parti interessate.

Gli esperti dell’Efsa hanno esaminato i potenziali pericoli biologici, chimici, allergenici e ambientali, rappresentati dall’utilizzo degli insetti per produrre cibi e mangimi. Inoltre, li hanno confrontati con i rischi associati alle usuali fonti di proteine animali. Hanno così rilevato che l’eventuale presenza di pericoli biologici e chimici sarebbe dovuta ai seguenti fattori: metodi di produzione; specie; “substrato” – ciò con cui gli insetti vengono nutriti -; fase del ciclo di vita in cui gli insetti vengono raccolti e metodi utilizzati per la loro trasformazione.

Sulla base di queste osservazioni, l’Efsa ha concluso che, se gli insetti non trasformati vengono nutriti con le sostanze per mangimi attualmente autorizzate, la potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è simile a quella determinata da altre fonti proteiche non trasformate.

Nello specifico, se il substrato non contiene proteine ricavate da feci umane o di ruminanti, la probabilità che compaiano “prioni” – proteine abnormi che possono causare malattie come l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) nel bestiame e la malattia di Creutzfeldt-Jakob nell’uomo – dovrebbe essere uguale o inferiore a quella delle altre fonti.

Secondo gli studiosi, anche i rischi ambientali derivanti dall’allevamento degli insetti appaiono paragonabili a quelli provocati da altri sistemi di produzione animale. L’Efsa, comunque, sottolinea che andrebbero applicate le attuali strategie di gestione dei rifiuti, per smaltire le scorie prodotte dalle colonie di insetti. Per quanto riguarda, infine, il trasferimento di contaminanti chimici da diversi tipi di substrato agli insetti stessi, i dati disponibili risultano ancora limitati.

Foto:  © ramirezom – Fotolia

Nadia Comerci