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Clima: in futuro il cibo potrebbe non bastare a causa del maltempo

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In futuro, le scorte alimentari potrebbero scarseggiare a causa dei cambiamenti climatici. È quanto emerge da un rapporto  pubblicato dal Programma di sicurezza alimentare globale (Gfs), una commissione britannica composta da scienziati ed esperti, che ha analizzato il rapporto esistente tra clima e approvvigionamento di cibo. Secondo il documento, la popolazione mondiale non dovrebbe sottovalutare gli effetti del maltempo sul sistema alimentare globale.

Gli studiosi hanno elaborato un modello che riproduce il peggior scenario possibile: hanno analizzato il mondo in cui la terra reagirebbe se una lunga siccità intaccasse le coltivazioni di grano, riso, mais e soia. Se si verificasse una situazione del genere, gli esperti ritengono che i prezzi dei cereali salirebbero in breve tempo e la carenza di scorte di cibo potrebbe provocare rivolte fra la popolazione. I paesi più colpiti da questa situazione potrebbero essere quelli in via di sviluppo, che hanno già difficoltà a soddisfare i bisogni alimentari del loro popolo, e i paesi a medio reddito che dipendono dalle importazioni di cibo dall’estero. I paesi ricchi, invece, non dovrebbero subire grossi scossoni.

Secondo gli studiosi, l’aumento dei cambiamenti climatici accresce le possibilità che si presenti una circostanza simile. Il ripetersi di siccità, inondazioni e ondate di calore torrido potrebbe rovinare intere coltivazioni. In particolare, sulla base dei dati esistenti, gli scienziati prevedono che entro il 2040 la frequenza con cui la maggior parte dei raccolti sarà rovinata, passerà da una volta al secolo a una volta ogni tre anni. Inoltre, secondo gli esperti, gli scambi commerciali globali influenzeranno sempre più la dinamica dei prezzi. Questo potrebbe condurre alla decisione di ridurre la produzione dei cereali.

“È necessario intervenire subito per approfondire quali rischi corriamo – spiega Tim Benton, docente dell’Università di Leeds (Regno Unito) e Direttore del Gfs -, per migliorare la flessibilità del sistema alimentare globale di fronte agli sconvolgimenti legati al clima e, infine, per mitigarne l’impatto sulle persone”. Secondo l’esperto, occorre promuovere un’azione internazionale comune, capace di creare un sistema di preallarme di fronte all’impennata dei prezzi e di aiutare gli agricoltori a far fronte ai cambiamenti climatici.

 

Foto: Pixabay

Nadia Comerci