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Fefac, chiarimenti sulle linee guida per la produzione responsabile di soia

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Con il documento “Soy sourcing guidelines”, la European Feed Manufacturers’ Federation (Fefac) intende facilitare lo scambio commerciale della soia prodotta in modo responsabile. Lo ha spiegato l’ente all’interno di una rapporto, diretto a chiarire il contenuto delle linee guida sui requisiti minimi per la produzione della soia. In particolare, Fefac vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di cooperare per poter trasformare il mercato.

La Federazione precisa che le “Soy sourcing guidelines” non sanciscono nuovi criteri, ma descrivono una serie di indicazioni sostenibili da includere nei programmi di produzione del legume. L’obiettivo è quello di promuovere l’attuazione di piani di miglioramento continuo da parte degli operatori del mercato della soia.

Le linee guida evidenziano sei principi di base: conformità giuridica, responsabilità ambientale, buone pratiche agricole, tutela delle relazioni comunitarie, rispetto per il “diritto alla terra” e condizioni di lavoro ragionevoli. Nello specifico, il documento individua una serie di norme sociali e ambientali, che gli agricoltori potrebbero adottare per produrre la soia in modo responsabile.

Tuttavia, durante la consultazione pubblica è emersa una certa confusione sul vero contenuto del testo. Fefac ha quindi chiarito che le linee guida non costituiscono i nuovi standard da applicare, ma rappresentano una serie di raccomandazioni che sarebbe opportuno attuare. L’ente, infatti, ha precisato di non avere l’autorità per stabilire quale tipo di prodotto le aziende devono acquistare o per adottare uno specifico programma sulla coltivazione del legume.

Fefac, infine, ha annunciato che le linee guida saranno ufficializzate nel mese di settembre 2015. In quell’occasione sarà attivato anche un sito internet, che le persone interessate potranno consultare per comprendere le finalità di base e le modalità d’impiego delle “Soy sourcing guidelines”.

 

Foto: Pixabay

Nadia Comerci