Nel 2015, le esportazioni brasiliane di mais potrebbero raggiungere i 28-30 milioni di tonnellate, superando il record di 26 milioni conseguito nel 2013. A comunicarlo è il Ministero dell’Agricoltura brasiliano, secondo cui fino a questo momento lo stato sudamericano ha esportato oltre 3 milioni di tonnellate di mais.
L’aumento delle esportazioni del cereale è dovuto a diversi fattori: l’aumento della produzione della varietà “safrinha”, il dollaro forte negli Stati Uniti, la debolezza del real (la moneta brasiliana), i problemi politici in Argentina e il clima caldo e secco in Europa, che ha danneggiato le coltivazioni di mais in Francia e Germania.
Il Brasile è anche il secondo produttore mondiale di soia, ma in questa stagione le esportazioni di mais stanno superando quelle di questo cereale. La varietà di masi safrinha, la più coltivata nel territorio brasiliano, viene piantata tra gennaio e marzo, proprio dopo i primi raccolti di soia, e viene raccolta tra giugno ad agosto. Negli ultimi anni la produzione di safrinha è stata abbondante, e si stima che nel biennio 2014-15 questa varietà rappresenterà il 63-65% della produzione totale di mais in Brasile.
La debolezza della moneta brasiliana ha permesso agli agricoltori brasiliani di esportare gran parte della produzione. Gli agricoltori dello stato del Mato Grosso, per esempio, hanno venduto circa il 70% del raccolto totale di mais. In alcune aree del Goias meridionale i produttori hanno venduto l’80% della produzione.
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