L’accordo di “salvataggio” approvato dal parlamento greco potrebbe costare all’agricoltura nazionale oltre 2 miliardi di euro. Ad affermarlo sono i rappresentanti dell’associazione Pan-Hellenic confederation of unions of agricultural cooperatives (Paseges), secondo cui l’intesa tra la Grecia e le autorità europee potrebbe avere significative ripercussioni sul settore agricolo.
In particolare, i costi aggiuntivi per i produttori agricoli greci deriverebbero dalle seguenti misure:
– tassazione diretta di tutti i sussidi e cancellazione delle esenzioni per i redditi inferiori a 12.000 euro. Gli agricoltori dovranno pagare complessivamente 506 milioni di euro di tasse, a fronte dello stanziamento di 2,3 miliardi che ricevono, sotto forma di sovvenzioni, dall’UE;
– le aliquote passeranno dal 13 al 26%;
– eliminati i benefici fiscali per l’acquisto di carburante;
– i costi per l’assicurazione aumenteranno di un miliardo di euro l’anno;
– l’Iva delle forniture agricole passerà dal 13 al 23%.
“Le misure previste dall’accordo con i creditori per il salvataggio del nostro paese sono molto rigide e potrebbero sopraffare gli agricoltori greci – ha dichiarato Tzanetos Karamihas, Presidente di Paseges -. Tuttavia, sarebbe stato peggio se non fosse stato raggiunta nessuna intesa e la Grecia fosse stata costretta a uscire dall’Unione Europea. In questo momento, il settore agricolo greco ha bisogno di stabilità politica, di una riforma della produzione e di un piano strategico, sviluppati in collaborazione con le istituzioni e le associazioni produttive del paese. Queste misure sono necessarie per attenuare gli effetti negativi e consentire all’agricoltura greca di rimanere competitiva”.
“Oggi è un giorno importante per l’Europa e per la Grecia – ha affermato Vangelis Apostolou, Vice Ministro dello Sviluppo rurale e alimentare -. Con la firma del nuovo accordo la Grecia continuerà a essere un membro produttivo dell’Unione Europea. Anche se i termini dell’intesa potrebbero essere duri, e la sua realizzazione avrà certamente conseguenze per il popolo greco, si tratta di un passo necessario affinché la Grecia continui a essere parte dell’Eurozona. Noi, pertanto, c’impegniamo ad attuare il piano”.
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Nadia Comerci