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Zootecnia: produzione mangimi stabile. Prezzi in ribasso per aiutare rilancio del settore agroalimentare

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Nel 2014 la produzione italiana di mangimi destinati all’allevamento zootecnico si è confermata al di sopra dei 14 milioni di tonnellate (14.090.000 tonnate) che rappresenta un aumento dello 0,3% rispetto all’anno precedente (14.042.000 di tonnellate nel 2013). Sono le stime presentate oggi a Milano da Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici nel corso della sessione pubblica dell’Assemblea annuale.

I dati del comparto – I principali indicatori economici del settore (v. tabella allegata) mostrano una buona tenuta della produzione industriale, nonostante il perdurare di un periodo di stagnazione dell’economia italiana.

Nel 2014 il mercato degli alimenti zootecnici in Italia ha prodotto un valore di 6,36 miliardi di euro (nel 2013 era 7,35 miliardi di euro), con una importante riduzione del fatturato complessivo dovuta alla marcata riduzione dei prezzi di tutte le principali materie prime agricole, in particolare cereali e derivati ma anche proteici. I prezzi alla produzione hanno fatto registrare una diminuzione a doppia cifra rispetto al 2013 del – 13,5%. A fronte di questo si è verificato un leggero aumento del costo del lavoro: +3,4% nel 2013. La contrazione del fatturato non ha intaccato in alcun modo i livelli occupazionali che si mantengono sui valori degli anni precedenti: l’industria mangimistica italiana impiega complessivamente 8.500 addetti circa, escluso l’indotto. Infine, il saldo commerciale tra import e export, pur restando in area negativa (-294 milioni di euro nel 2014), risulta migliorato rispetto al 2013 con +23,5% grazie al decisivo incremento del valore delle esportazioni (+37%).

“L’Italia si conferma nell’elite dei produttori europei, restando saldamente al 5° posto in Europa – afferma Alberto Allodi, presidente di Assalzoo – e ciò avviene nonostante la sostanziale assenza di crescita degli ultimi anni dell’economia italiana e la dipendenza cronica dall’approvvigionamento di materie prime d’importazione, non essendo la produzione agricola italiana in grado di stare al passo con il fabbisogno necessario al comparto dell’alimentazione animale”.

“È da evidenziare – continua Allodi – come l’industria mangimistica abbia mostrato mantenere i livelli di occupazione e di produzione. Si tratta di dati che vanno valorizzati, anche in considerazione della doppia dipendenza, contesto economico nazionale e oscillazione dei prezzi delle materie d’importazione. Uno sforzo dei mangimisti che regala stabilità all’intero comparto agroalimentare”.

 

 

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DELL’INDUSTRIA ITALIANA DI ALIMENTI COMPOSTI

(valori in euro correnti negli anni considerati) 

Variabili

 Unità di misura

 2012

 

 2013

 

 

 2014

(Stime)

 Produzione

 migliaia di tonn.

 14.123

 14.042

 14.090

Fatturato

milioni di euro

 7.710  7.350  6.360

Prezzi alla produzione

variazioni %

+12,0

-3,5

-13,5

Costo del lavoro

variazioni %

+3,3

+3,4

+1,5

Investimenti fissi lordi

milioni di euro

100

95

90

Utilizzo impianti

in %

65

60

60

Numero di addetti

unità

 8.500  8.500  8.500

Esportazioni

milioni di euro

299

350

479

Importazioni

milioni di euro

732

734

773

Saldo commerciale

milioni di euro

-432

-384

-294

Fonte: Assalzoo

 

 

 

 

redazione