L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato le nuove linee guida per il rinnovo dell’autorizzazione a importare, nell’Unione europea, piante geneticamente modificate destinate all’alimentazione umana e animale. Le autorizzazioni concesse dalla Commissione europea per l’immissione sul mercato europeo di alimenti e mangimi Gm, infatti, hanno una durata decennale. Pertanto, le aziende che intendono continuare a importare i prodotti Ogm in Europa devono richiederne il rinnovo.
Nell’interesse dei consumatori europei, le nuove linee guida intendono garantire che la valutazione dei rischi relativi agli alimenti e ai mangimi Gm si fondi su solide basi scientifiche. L’Efsa, infatti, ha il compito di valutare se le precedenti valutazioni siano ancora valide, se siano emersi cambiamenti o nuovi pericoli, se siano mutati gli scenari di esposizione e se siano sorte nuove incertezze scientifiche. Su questa base, l’Autorità fornirà un parere alla Commissione europea e agli Stati membri, che potranno decidere se concedere o meno il rinnovo dell’autorizzazione.
Se la valutazione dell’Efsa su un determinato prodotto è diversa da quella originaria, l’impresa che intende chiedere il rinnovo dovrà fornire informazioni diverse da quelle presentate durante la richiesta di autorizzazione iniziale. La nuova guida specifica, quindi, quali sono i dati che devono essere indicati dall’azienda al momento della richiesta di rinnovo. A spiegarlo è il professor Hanspeter Naegeli, presidente del gruppo di lavoro che ha predisposto la bozza delle linee guida e membro del “gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sugli organismi geneticamente modificati”.
In particolare, le aziende devono cercare e fornire tutte le nuove informazioni prodotte dalla ricerca durante gli anni di commercializzazione. I dati richiesti comprendono anche le nuove pubblicazioni scientifiche e tutte le informazioni inedite a disposizione. Devono anche fornire tutte le relazioni di monitoraggio successivo alla commercializzazione, compreso il monitoraggio ambientale se disponibile. In base all’attuale legislazione europea, le aziende non sono tenute a produrre dati nuovi a corredo delle richieste di rinnovo di un’autorizzazione.
Nella nuova guida, vengono trattati tutti gli alimenti e i mangimi Gm elencati nel regolamento (CE) 1829/2003, comprese le piante già valutate dall’Efsa come il mais, la colza, la soia e il cotone. Le autorizzazioni riguardano l’importazione o la trasformazione di alimenti o mangimi Gm, non la coltivazione delle piante Ogm. Infine, Hanspeter Naegeli sottolinea che la guida è importante perché su di essa si fonderà gran parte del futuro lavoro dell’Efsa, nell’ambito degli Ogm. Nel corso dei prossimi anni, infatti, scadranno molte delle autorizzazioni concesse durante gli ultimi dieci anni.
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Nadia Comerci