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Efsa definisce le soglie di ferro all’interno dei mangimi

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La quantità di ferro presente nei mangimi di bovini e pollame dovrebbe essere ridotta da 750 a 450 mg al giorno. Quella presente nei cibi destinati agli animali domestici dovrebbe, invece, essere abbassata da 1.250 a 600 mg al giorno. È quanto afferma il Gruppo di esperti scientifici sugli additivi e le sostanze o i prodotti usati nei mangimi (Feedap) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), nel documento: “Scientific Opinion on the safety and efficacy of iron compounds (E1) as feed additives for all animal species: ferrous carbonate based on a dossier submitted by Ankerpoort N.V.”.

Il Feedap afferma che la presenza di additivi contenenti ferro nei mangimi è sicura fino a un contenuto massimo di:
250 mg di ferro al giorno per i suinetti, fino a una settimana prima dello svezzamento,
450 mg/kg per i bovini e per il pollame;
500 mg/kg per gli ovini;
600 mg/kg per animali domestici;
750 mg/kg per le altre specie o categorie, ad eccezione di cavalli e pesci.

Il Gruppo precisa che non è stato possibile individuare la concentrazione massima di sicurezza di ferro all’interno dei mangimi per cavalli e pesci. Pertanto, provvisoriamente, precisa che il valore attuale di 750 mg/kg potrebbe essere mantenuto.

Gli esperti ritengono improbabile che il ferro proveniente dal carbonato ferroso possa modificare la concentrazione del materiale nella carne o nei prodotti di origine animale. Pertanto, non hanno rilevato nessun fattore preoccupante per la sicurezza dei consumatori nel rispetto delle soglie indicate

Foto: © branex – Fotolia.com

Nadia Comerci