Gli insetti potrebbero essere impiegati per sostituire dal 25 al 100% la farina di soia o di pesce utilizzata nei mangimi. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Animal Feed Science and Technology dai ricercatori della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), secondo cui i problemi di sicurezza alimentare hanno messo in evidenza la necessità di trovare fonti più sostenibili di proteine da utilizzare nei mangimi animali.
Secondo gli esperti Fao, gli insetti rappresentano un potenziale sostituto alle fonti proteiche tradizionali. Diverse specie, infatti, risultano molto nutrienti e la loro produzione ha un minore impatto ambientale. In particolare, gli studiosi hanno analizzato cinque specie che potrebbero essere utilizzate nella realizzazione dei mangimi: mosca soldato nera, larve dei coleotteri, locuste, cavallette e grilli, larve di mosca e baco da seta.
Le larve della mosca soldato nera rappresentano la fonte più promettente per i mangimi destinati a pollame e suini, anche se occorrono ulteriori studi per comprendere quali quantità di fonti proteiche potrebbero sostituire. Le larve di mosca, invece, potrebbero sostituire fino al 50% la farina di pesce utilizzata per nutrire le galline ovaiole. Inoltre, le larve di mosca o di coleottero potrebbero essere impiegate, nei mangimi destinati ai polli da carne, fino al 10% al posto della farina di soia o di pesce.
Le cavallette potrebbero essere utilizzate per nutrire i polli da carne, perché hanno un alto potenziale antiossidante, un elevato contenuto di proteine e una bassa quantità di colesterolo. I bachi da seta, invece, potrebbero sostituire fino al 33% le fonti proteiche utilizzate per realizzare i mangimi destinati ai bovini, e, inoltre, fino al 100% la farina di soia o di pesce utilizzata nei mangimi tradizionali per suini.
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n.c.