Una cabina per la mungitura robotizzata in cui pressoché tutte le funzioni sono controllate ed eseguite grazie a computer e infrarossi: è Astronaut A4, la tecnologia di Lely che promette di migliorare non solo rese in termini di volume di latte, ma anche gli standard igienici e il comfort per il bestiame. Ecco di cosa si tratta.
Mangia e mungi. Le mucche vengono munte all’interno di una cabina allestita in uno spazio aperto privo di angoli o curve, sulla cui porta di uscita è installata una mangiatoia contenente una quantità precisa di mangime. Mentre mangiano gli animali vengono preparati e munti dal robot sottostante. Una volta terminate le operazioni di mungitura e di disinfezione dei capezzoli la porta di uscita si apre, consentendo all’animale di uscire semplicemente dalla cabina, che viene quindi pulita per poter essere utilizzata per la mungitura di un nuovo animale.
Uno spazio più confortevole. “Questa cabina è costruita all’esterno del robot – spiega Jim Voth, tecnico della Penner Farm Services, azienda canadese leader nel settore delle forniture per allevamenti – Anziché camminare all’interno di una cabina completamente chiusa, la mucca entra ed esce direttamente. Non ci sono angoli, giri o incroci, solo qualche barra con sensori”. In questo modo il comfort dell’animale aumenta. Inoltre il sistema può essere abbinato a robot che oltre a rifornire la postazione di mangime si occupino anche della sua pulizia. “E’ un lavoro semplice ma molto importante – sottolinea Voth – Quando sentono il ‘bip’ del robot le mucche si riattivano e di spostano verso la mangiatoia perché sanno che sta per arrivare del cibo fresco”.
L’aumento della produzione. “Tanto maggiore è l’acceso al cibo, tanto più la mucca può mangiare e più latte può produrre – sottolinea Voth – In genere gli utilizzatori notano un aumento nella produzione di latte”. Tuttavia, il tecnico ammette che gli aumenti possono variare da mandria a mandria.
Il controllo della salute. Astronaut A4 permette anche di monitorare il peso degli animali, di indirizzare l’animale nell’area corretta dell’allevamento, di indicare quando è pronta per l’accoppiamento, di monitorare per quanto tempo rumina il mangime, di valutare il volume di latte ottenuto ad ogni mungitura, il suo colore e la sua conduttività e, con opportune tecnologie abbinate, di raccoglierne campioni da inviare ad eventuali controlli di laboratorio. “L’obiettivo generale di tutta questa automatizzazione è offrire comfort alla mucca, qualità al lette, salute alla mandria, una gestione migliore e – conclude Voth – meno fatica”.
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s.s.