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Ogm: verità e luoghi comuni

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Quando si parla di organismi geneticamente modificati (ogm) il rischio di incappare in luoghi comuni è dietro l’angolo. Quello su cui nessuno dovrebbe avere più dubbi è che ciò che distingue le piante geneticamente modificate da quelle ottenute attraverso le tecniche di incrocio tradizionale è la presenza di un frammento di Dna estraneo e introdotto consapevolmente nel genoma della pianta che le conferisce caratteristiche altamente desiderabili (come la resistenza a un parassita) altrimenti estremamente difficili da ottenere. Altri aspetti della “faccenda”, invece, rappresentano ancora per molte persone dei punti oscuri.

Ecco alcune giustificazioni anti-ogm spesso invocate, ma su cui è necessario fare ancora chiarezza.

Non si conoscono le mutazioni presenti negli ogm. In realtà ogni varietà geneticamente modificata è ben caratterizzata dal punto di vista genetico: oltre a sapere quale gene viene introdotto, si sa anche quante copie ne sono presenti e dove sono localizzate.

Non sono stati eseguiti abbastanza test di sicurezza. In realtà è da più di 20 anni che piante geneticamente modificate sono coltivate e commercializzate. Ciò significa che i loro prodotti sono stati consumati da miliardi di persone senza nessun effetto collaterale. A questa prova sul campo si aggiungono i risultati di studi scientifici che non hanno rilevato l’esistenza di rischi significativi.

Gli ogm sono stati introdotti nella catena alimentare senza conoscere i loro effetti. In realtà tutte le piante geneticamente modificate devono seguire un lungo iter di approvazione prima di essere coltivate a livello commerciale.

Le modificazioni genetiche introdotte dagli scienziati producono piante “killer”. In realtà gli ogm devono essere testati rigorosamente prima di poter essere coltivati e seguire un iter di approvazione che permette di escludere manipolazioni genetiche eventualmente pericolose.

La maggior parte degli scienziati crede che gli ogm siano pericolosi ma ha paura di parlarne. L’attualità dimostra il contrario: i pochi scienziati che hanno appoggiato cause anti-ogm hanno condotto studi i cui risultati sono stati poi smentiti.

E’ possibile investire su altre alternative. Gli ogm offrono il vantaggio di una sooluzione a breve termine, mentre le alternative richiederebbero molto tempo e sarebbero molto costose.

I contadini poveri non possono permettersi di coltivare gli ogm, che quindi non risolverebbero nessun problema. Questo non è un problema intrinseco agli organismi geneticamente modificati, ma di natura strettamente economica. Non è poi da escludere che opporsi agli ogm non faccia che sfavorire ulteriormente i produttori meno abbienti: impedire loro di coltivarli li sottrae anche di uno strumento per arricchirsi.

 

red.