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Grano Ogm, arriva l’appoggio da 16 organizzazioni di Usa, Canada e Australia

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Sedici organizzazioni agricole di Stati Uniti, Canada e Australia hanno pubblicamente appoggiato l’uso delle biotecnologie nella produzione del grano per renderlo competitivo al pari delle altre colture. La metà delle organizzazioni coinvolte – tra cui la National Association of Wheat Growers, la U.S. Wheat Associates e la North American Millers’ Association – avevano già firmato un impegno simile cinque anni fa.

 

Will Stafford, portavoce della NAWG, ha spiegato che il gruppo formato dalle prime nove associazioni partecipanti ha lavorato, in questi anni, per reclutare nuove organizzazioni che condividessero gli stessi ideali e obiettivi, arrivando così a costituire il gruppo di 16 membri. Tra i membri di più recente acquisizione figurano l’American Farm Bureau Federation e la National Farmers Union: “Siamo molto felici – ha detto Stafford – di dare il benvenuto a due delle più grandi organizzazioni del settore degli Stati Uniti”, oltre a Canadian National Millers Association, Cereals Canada, Grain Farmers of Ontario, AgForce Queensland, Victorian Farmers Federations Grains Group e Grain Producers of South Australia.

 

“Speriamo – ha affermato Stafford – che questo nostro impegno invii agli investitori un messaggio chiaro riguardo il fatto che i nostri agricoltori sono più che disposti ad accettare la presenza della biotecnologia, e che questo crei maggiori investimenti nella coltivazione del grano non solo nel campo della biotecnologia, ma delle innovazioni in generale”. Il portavoce della NAWG spiega che il loro è un gruppo aperto, e che tutte le organizzazioni che ne condividono ideali e obiettivi e che ne vogliano entrare a far parte sono le benvenute, comprese le organizzazioni legate al grano di altri Paesi.

 

Stando ai dati dell’ l’American Farm Bureau Federation, il 20% delle calorie consumate a livello di popolazione mondiale arriva dal grano, e presto la domanda potrebbe superare l’offerta: l’impiego delle coltivazioni biotech potrebbe risolvere questo problema, incrementando le rese. “Ritengo che i coltivatori di grano iniziano a comprendere che l’impiego della biotecnologia sia uno strumento importante per lo sviluppo – afferma Andrew Walmsley, direttore delle relazioni congressuali per l’American Farm Bureau Federation -. Abbiamo tutti bisogno di essere più proattivi e più audaci nel dare il nostro supporto alla tecnologia”.

 

Foto: Pixabay

m.c.