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Mangimi e zootecnia: in Europa prevista crescita senza precedenti

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Le nuove tecnologie attualmente disponibili, unite alle nuove tecnologie dell’informazione, potranno essere utilizzate per ridurre l’indice di conversione dei mangimi (indice usato in zootecnia che indica quanto mangime consumato viene trasformato in accrescimento) e migliorare la salute degli animali, dando origine a un potenziale di crescita senza precedenti: è quanto ha affermato il presidente della FEFAC, la European Feed Manifacturers’ Federation, Ruud Tijssens, nel corso della cerimonia di apertura del VIV Europe 2014 – World Expo for Animal Husbandry and Processing di Utrecht (Paesi Bassi). Secondo le previsioni di Tijssens la crescita sarà limitata all’Europa, e non basterà dunque a soddisfare la richiesta di maggiore produzione di cibo a livello globale.

 

Aalt Dijkhuizen della Wageningen University (Paesi Bassi), intervenuto al convegno, spiega che i consumatori europei chiedono che gli animali vengano allevati secondo i principi dello “slow food” (ovvero non lontano da casa e con tutti gli accorgimenti per preservare al massimo la biodiversità): “Gli animali a lenta crescita consumano più mangime di quelli a crescita regolare, ma rendono allo stesso modo. Come vede questa necessità di mangime extra, considerando che le materie prime stanno diventando via via sempre più scarse?” Tijssens ha risposto che “i consumatori europei, relativamente benestanti, saranno in grado di pagare un prezzo aggiuntivo per lo ‘slow food'”, ma che tutto ciò, però, si ripercuoterà sulla produzione dei mangimi: “Gli ingredienti per la miscelazione dei mangimi aumenteranno di prezzo, e saranno i Paesi più poveri a pagarlo”.

red.