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Ogm: quattro bugie sulle colture biotech

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Sono nocive per la salute, creano effetti collaterali pericolosi e danneggiano l’ambiente: sono alcune delle false credenze più diffuse sugli organismi geneticamente modificati. A illustrarle – e confutarle – in un articolo pubblicato su ABC Science è Paul Willis, paleontologo e direttore della RiAus, la Royal Institution of Australia, organizzazione scientifica nazionale non-profit.

Willis spiega che sono molte le false credenze sulle colture geneticamente modificate. Ecco quattro tra le più diffuse:

 

1. Le colture Ogm fanno male. Willis spiega che ciò non corrisponde a verità: stando almeno agli studi effettuati finora, nessuna ricerca è riuscita a dimostrare che il consumo di colture Ogm sia nocivo per la salute.

 

2. L’ingegneria genetica crea effetti collaterali pericolosi. Nonostante siano state effettuate, in passato, diverse previsioni di effetti collaterali imprevedibili causati da manipolazioni genetiche, ad oggi non ne sono state trovate tracce.

 

3. Gli Ogm danneggiano l’ambiente. La preoccupazione principale, in questo caso, è che le colture gm con insetticidi incorporati uccidono i bruchi. “Ebbene sì – spiega Willis – questo è quello per cui sono state progettate, ma solo nell’ambiente in cui gli Ogm vengono coltivati: queste proprietà non si disperdono nell’ambiente e non vengono trasmesse ad altre piante”.

 

4. Gli Ogm non aumentano le rese, e remano contro la nutrizione dei Paesi poveri. Per quanto riguarda quest’ultima “bugia”, Willis spiega che la resa media delle colture Ogm dà rese maggiorate mediamente del 16-30%, fino ad arrivare all’85% di rendimento in più osservato in un unico studio su una varietà di mais tollerante agli erbicidi. E’ chiaro quindi, conclude lo studioso, che gli Ogm ricoprono un ruolo importante da svolgere nel nutrire la popolazione mondiale in rapida crescita.

 

Foto: Pixabay

Miriam Cesta