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Farina e olio di pesce: la produzione è sempre più responsabile

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L’International Fishmeal and Fish Oil Organization (IFFO), l’organizzazione che riunisce la maggior parte dei produttori a livello mondiale di farina e olio di pesce, ha recentemente cambiato alcuni criteri contenuti nel “Global Standard for Responsible Supply”, il documento nato nel 2009 per la produzione responsabile, permettendo anche ai non-membri di applicarne le regole. “Adesso tutte le aziende produttrici di olio di pesce e di farina di pesce che vogliono dimostrare di produrre in modo responsabile possono applicare i criteri contenuti nel nostro ‘Global Standard for Responsible Supply ‘- spiegano dall’IFFO -. Ciò dovrebbe garantire la continua crescita degli standard e portarli in linea con le metodiche di produzione migliori”.

 

 

Produzione responsabile a tutto tondo. L’IFFO ha membri in 60 Paesi e rappresenta, a livello globale, oltre il 50% delle aziende produttrici di farina di pesce e il 75% dei produttori di olio di pesce. Secondo Andrew Jackson, presidente del Consiglio del “Global Standard for Responsible Supply”, “la decisione di permettere ai non-membri IFFO di poter impiegare gli standard IFFO dà a tutte le aziende la possibilità di dimostrare che il proprio processo produttivo viene effettuato in modo responsabile. La produzione responsabile non riguarda solo l’approvvigionamento e il trattamento delle materie prime, ma anche altri parametri come, ad esempio, il modo in cui vengono trattati gli impiegati all’interno delle aziende”.

 

 

Le ispezioni per rilasciare le certificazioni. Il Consiglio del “Global Standard for Responsible Supply” ha deciso di nominare un altro organismo per effettuare ispezioni nelle aziende e rilasciare la certificazione – compito attualmente svolto da SAI Global, azienda nota a livello mondiale nelle ispezioni e nella gestione del rischio. “Questa nostra decisione – spiegano – porterà alla competizione e, quindi, alla scelta tra diversi certificatori, il che, a sua volta, porterà a un processo più efficiente ed economicamente competitivo”.

 

Foto: Pixabay

Miriam Cesta