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Zootecnia, quando la produzione è virtuosa per l’economia

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La zootecnia, nonostante la crisi, sta cercando di tenere alto l’orgoglio italiano. Nel 2010 i ricavi ottenuti nel nostro Paese grazie agli allevamenti hanno portato introiti alle aziende pari a 36.216 milioni di euro. Nel 2012 il peso della produzione zootecnica ha inciso per il 31% nella formazione del valore complessivo della produzione agricola totale, con un andamento positivo del 10% rispetto al 2011, e ha costituito la prima voce tra le principali produzioni agricole italiane con circa 509.271 aziende attive nell’allevamento del bestiame. Di queste, il 28% è impiegato nell’allevamento dei bovini, il 21% in quello dei suini e il 16% in quello degli avicoli.

 

Non solo carne. L’allevamento di bestiame non riguarda però solo la produzione di carne a scopo alimentare: determina anzi la produzione di co-prodotti e sottoprodotti – come pelle e organi interni – che costituiscono una frazione più che significativa del capo macellato e fanno girare i motori di diversi settori produttivi ed economici. Nel caso dei bovini, ad esempio, viene destinato alla produzione di carne il 33-35% del peso totale dell’animale, mentre buona parte del resto viene impiegato in altri settori.

 

Foto: Pixabay

m.c.