Messo a punto un nuovo sistema per la rilevazione della salmonella e di altri patogeni alimentari più rapido dei metodi attualmente in uso: il dispositivo, che si basa su fibre filiformi in grado di filtrare le cellule e di analizzarle, potrebbe rendere possibile effettuare lo screening degli agenti patogeni di campioni di alimenti o di acqua direttamente all’interno degli impianti di produzione, risparmiando una notevole quantità di tempo rispetto alle tempistiche attualmente necessarie.
Il nuovo dispositivo, spiega Michael Ladisch, ingegnere agricolo e biologico della Purdue University (Usa), è in grado di effettuare in un’ora degli esami che, ad oggi, necessitano di 24 ore per essere svolti. “Questo approccio comincia ad affrontare la necessità, critica per l’industria alimentare, di rilevare la presenza degli agenti patogeni alimentari entro sei ore o meno – spiega lo studioso -. Idealmente, i patogeni potrebbero essere rilevati nel corso di un unico turno di lavoro”.
Un rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi ha messo in evidenza la mancanza di recenti progressi nella riduzione delle infezioni alimentari e indica la necessità di migliorare la prevenzione. Nonostante, infatti, la contrazione delle infezioni di origine alimentare sia diminuita negli ultimi 15 anni, il numero di casi di salmonella confermati in laboratorio non ha subito cambiamenti in modo significativo dai dati raccolti nel 2012 rispetto al periodo compreso tra il 2006 e il 2008.
Il dispositivo, che non è ancora disponibile per la commercializzazione, è stato messo a punto dalla Purdue University ed è attualmente in fase di test dall’US Department of Agriculture.
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m.c.