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Ogm, è scontro sull’etichettatura del pet food

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Il dibattito statunitense sull’etichettatura dei prodotti contenenti organismi geneticamente modificati (ogm) sta coinvolgendo anche il settore dell’alimentazione specifica per gli animali domestici. Ad accendere la discussione è quella che a molti sembra una contraddizione della Proposta 37 – la normativa bocciata in occasione del referendum californiano dell’autunno 2012 che avrebbe portato sì all’etichettatura del cibo ogm per fido e micio, ma, non di carni e latticini destinati all’alimentazione umana ottenuti da animali alimentati o trattati con con ogm – e che oggi sembra ripresentarsi con l’Iniziativa 522 (I-522), altra proposta di etichettatura che sarà votata il prossimo 5 novembre nello Stato di Washington, che esenterebbe dall’etichettatura i prodotti ottenuti da animali nutriti o trattati con ogm.

 

Le discussioni si spingono in profondità nell’analisi del testo dell’Iniziativa. Rob Maguire, sostenitore del “no” all’I-522, ritiene che non definendo esattamente cosa intenda per “cibo” la normativa includerebbe anche gli alimenti per animali. “Il cibo per animali sarebbe incluso, ma la carne per consumo umano sarebbe esentata”, afferma Dan Newhouse, ex segretario all’agricoltura, secondo cui non c’è differenza tra un animale geneticamente modificato e un animale nutrito con ogm.

 

Ciò che è certo è che l’approvazione dell’I-522 introdurrebbe l’obbligatorietà dell’indicazione della presenza di carne geneticamente modificata nei prodotti in vendita nello Stato. Quest’ultimo problema è, in realtà, inesistente, dato che ad oggi nessun animale geneticamente modificato è stato approvato per l’uso commerciale dal governo federale. La situazione potrebbe cambiare se la Food and Drug Administration approvasse la vendita al pubblico di quella che sarebbe la prima varietà commerciale di salmone geneticamente modificato, ma al momento non c’è nulla di concreto su cui ragionare.

 

Per quanto riguarda, invece, il cibo per gli animali domestici, per ora rimane il dubbio. Sia dalla parte dei “si” che da quella dei “no” arrivano richieste di introdurre precisazioni a riguardo nel caso in cui l’I-522 venisse approvata.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon