Home Attualità Così i cellulari stanno rivoluzionando la zootecnia in Africa

Così i cellulari stanno rivoluzionando la zootecnia in Africa

470
0

Allevatori e veterinari in Africa stanno sempre più utilizzando i telefoni cellulari per allertare rapidamente su possibili focolai di malattie animali così da poter intervenire ad uno stadio iniziale e avviare con prontezza campagne di vaccinazioni su vasta scala. Alcune applicazioni per smartphones stanno rendendo il sistema di “allarme rapido” una questione di secondi invece che settimane, e gli interventi veterinari possono essere localizzati con estrema precisione e velocità grazie alla funzione Global Positioning System (GPS – Sistema di localizzazione globale via satellite) adesso disponibile nella maggior parte dei cellulari.  

“La Fao e altre organizzazioni partner stanno profittando della grande diffusione della tecnologia cellulare al fine di informare rapidamente su focolai di malattie animali, localizzando con precisione le campagne di vaccinazione e le cure veterinarie, come ad esempio terapie contro i parassiti intestinali degli animali”, dice Robert Allport, Assistente del Rappresentante Fao in Kenya per l’Attuazione dei Programmi.  

 

Un’applicazione per localizzare le campagne di vaccinazioni e le terapie  

In Kenya, ad esempio, dove tre persone su quattro possiedono oggi un cellulare, la Fao insieme al Royal Veterinary College di Londra e la Ong locale Vetaid sostiene la sperimentazione pilota di un’applicazione per cellulari sviluppata dai ricercatori dell’ Imperial College London’s School of Public Health. EpiCollect – questo il nome dell’applicazione – aiuta a localizzare le campagne di vaccinazioni animali e le terapie. L’applicazione e gli arichivi di memoria sono forniti gratuitamente dal sito di EpiCollect, che assegna a ogni progetto uno spazio specifico, accessibile solo agli utenti di ogni singolo progetto. Il database di EpiCollect non è raggiungibile tramite i motori di ricerca, per evitare che occhi indiscreti possano avere accesso a informazioni sensibili.  

“I telefoni eliminano ritardi nel ricevere i dati dal campo poiché tutte le informazioni vengono trasmesse attraverso la rete cellulare”, chiarisce Allport. Non solo, ma le informazioni hanno una precisa localizzazione geografica che ne consente un’estrema accuratezza in tempo reale.  Solo sino a cinque anni fa, i veterinari dovevano recarsi in località remote, raccogliere le informazioni e dopo ritornare negli uffici distrettuali per lavorare ai dati raccolti.  Adesso invece, grazie ai cellulari, le informazioni vengono trasmesse in tempo reale. I dati – ad esempio il numero totale di capi di bestiame di una mandria o il numero degli animali vaccinati – vengono  salvati elettronicamente e poi trasferiti ad un sito specifico per ogni singolo progetto.  E se le mandrie si spostano da una zona a pascolo ad un’altra, i loro movimenti possono essere seguiti ed aggiornati.  

 

La Fao dispone anche di un Sistema mondiale d’informazione sulle malattie animali, conosciuto come EMPRES-i, che ospita i dati sui focolai di malattie animali raccolti sul campo, una volta che sono confermati. La FAO ha sviluppato adesso un’applicazione per cellulari chiamata EMPRES-i EMA che consente di riportare informazioni sui focolai di malattie animali direttamente nel database. La tecnologia, disponibile per telefoni con sistemi operativi Blackberry e Android, sarà sperimentata sul campo dai servizi veterinari dell’Uganda nella prima metà del 2013 in una fase pilota finanziata dal Governo irlandese.  Grazie alle allerte trasmesse così con estrema rapidità, le malattie animali possono essere individuate ed isolate in tempi record. L’allerta precoce può impedire la morte di decine di migliaia di capi di bestiame, salvaguardando in questo modo le condizioni di vita e la sicurezza alimentare della popolazione e impedendo una possibile trasmissione della malattia agli esseri umani.  La Fao sta anche valutando come le nuove tecnologie mobili possono essere utilizzate per meglio connettere gli allevatori con i mercati e con i commercianti di bestiame. “Chi commercia in bestiame non si reca in zone remote per comprare animali, a meno che non abbia la garanzia di poter comprare un certo numero di capi, altrimenti, non vale la pena di affrontare le spese del viaggio”, fa notare Allport.  “Ma se i venditori di bestiame possono centralizzare le informazioni sul numero di capi che  hanno, dove ed a che prezzo, allora il mercato funziona in modo più efficiente e vi sarà una maggiore trasparenza dei prezzi, oltre a poter contrattare collettivamente per prezzi migliori”. 

 

Foto: Pixabay

co.col.