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Sempre più coltivazioni GM, piante biotech in crescita anche nel 2012

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A 16 anni dalla prima commercializzazione delle coltivazioni biotech la superficie mondiale seminata a piante geneticamente modificate continua a crescere. E’ questo il principale dato emergente dall’analisi Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2012 condotta dall’ISAAA, l’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications. Il record raggiunto nel 2012, pari a 170,3 milioni di ettari, testimonia una crescita annuale del 6% e ad un aumento di 100 volte rispetto alla superficie coltivata ad ogm nell’ormai lontano 1996.

 

Delle 28 nazioni che hanno deciso di affidarsi a questa innovazione, 20 sono paesi in via di sviluppo. Due, invece, gli stati che hanno coltivato piante geneticamente modificate per la prima volta nell’anno appena trascorso: il Sudan, sui cui campi è cresciuto cotone resistente agli insetti (il cotone Bt) e Cuba, che ha coltivato mais resistente agli insetti (il mais Bt). Germania e Svezia hanno, invece, dovuto rinunciare alla patata Amflora perché ritirata dal mercato, mentre la Polonia ha smesso di coltivare mais Bt a causa di carenze legislative all’interno del paese.

 

In termini di agricoltori, sono 17,3 milioni quelli che hanno coltivato piante biotech nel 2012 – 0,6 milioni in più rispetto all’anno precedente -, di cui 15 milioni sono piccoli agricoltori dei paesi in via di sviluppo. Per la prima volta questi stati – fra cui spiccano Cina, India, Brasile, Argentina e Sudafrica – hanno superato le nazioni più sviluppate aggiudicandosi ben il 52% delle colture biotech globali. I leader mondiali delle coltivazioni geneticamente modificate restano, comunque, gli Stati Uniti, con un totale di 36,6 milioni di ettari coltivati. In Europa ben 5 nazioni (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) hanno coltivato una superficie totale di 129.071 ettari di mais Bt, facendo registrare un aumento del 13% rispetto al 2011.

 

Oltre a queste 28 nazioni, dal 1996 ad oggi altri 31 stati hanno approvato l’importazione, l’uso a scopo alimentare e mangimistico e il rilascio nell’ambiente delle piante geneticamente modificate, ma cosa riserva il futuro? Molti nuovi paesi in via di sviluppo, soprattutto appartenenti all’area asiatica, dovrebbero iniziare a coltivare biotech entro il 2015. Inoltre nel 2013 la Monsanto lancerà sul mercato statunitense una nuova varietà di mais resistente alla siccità.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon