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Piante biotech, i vantaggi non sono solo economici

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Non solo vantaggi economici: le piante geneticamente modificate sono anche amiche dell’ambiente. A svelarlo è l’analisi “Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2012” condotta dall’ISAAA, l’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications. Se, infatti, è vero che dal 1996 al 2011 la loro coltivazione degli ogm ha aumentato la produzione di 98,2 miliardi di dollari, le piante geneticamente modificate hanno anche:

 

  • ridotto l’impatto ambientale dell’agricoltura evitando il ricorso a milioni di kg di pesticidi;
  • ridotto le emissioni di anidride carbonica di 23,1 miliardi di tonnellate nel solo 2011;
  • protetto la biodiversità risparmiando 108,7 milioni di ettari di territorio;
  • contribuito alla lotta alla povertà aiutando più di 15 milioni di piccoli agricoltori e le loro famiglie, per un totale di più di 50 milioni di persone;
  • contribuito a mitigare i cambiamenti climatici e a ridurre l’emissione di gas serra.

 

Le sole coltivazioni di cotone Bt hanno aumentato di 250 dollari all’ettaro gli introiti di ogni singolo agricoltore, dimezzando, allo stesso tempo, il numero di trattamenti con insetticidi e, quindi, l’esposizione degli agricoltori a queste sostanze pericolose per la salute.

 

Attualmente il maggiore ostacolo all’ulteriore sviluppo di queste nuove tecnologie resta l’assenza di un sistema regolatorio appropriato, basato sulla scienza ed efficace dal punto di vista del rapporto tra costi e tempi.

 

 Foto: Pixabay

Silvia Soligon