Ristabilire “i fatti sulla paura”, incoraggiare istituzioni, media, scienziati, cittadini europei a comprendere le ragioni dell’importanza degli ogm e delle biotecnologie in agricoltura. L’iniziativa è di EuropaBio, l’associazione europea che promuove l’industria biotech, che ha realizzato un opuscolo “Science not fiction: Time to think again about GM” (Scienza non fantascienza: è tempo di ripensare gli ogm) nel quale è raccolta la storia del dibattito intorno alle coltivazioni ogm in Europa negli ultimi 20 anni.
L’obiettivo, spiega Carel du Marchie Sarvaas, direttore di Biotecnologie Agricole di EuropaBio è quello di lavorare “per entrare in contatto con il pubblico per superare le incomprensioni legate alla tecnologie”. Secondo du Marchie Sarvaas “il consenso scientifico sulle colture ogm è anche maggiore rispetto a quello che c’è interno al cambiamento climatico” e quindi è necessario “aiutare le persone a capire come possono beneficiare per sé e per l’ambiente dall’ingresso degli ogm nella cassetta degli attrezzi del contadino europeo”. Sul sospetto e il clima di paura che si agita intorno alla ricerca, in parte sostenuto negli ultimi mesi anche dagli studi di Seralini, il responsabile di EuropaBio afferma che la “cosa sorprendente è che la gente nutre paure nei confronti delle colture geneticamente modificate, ma non sa perché ha questa opinione”. La strategia di informazione messa in atto da EuropaBio è su più fronti. Oltre a poter scaricare l’opuscolo all’indirizzo del sito seed.feed.food.eu, sono stati creati una pagina Facebook e un profilo Twitter (@europabio) dai quali sono diffuse notizie con l’hashtag #thinkGMO.
Foto: Pixabay