Home Attualità Cuore mediterraneo, vocazione internazionale nel Dna della Mangimi Leone

Cuore mediterraneo, vocazione internazionale nel Dna della Mangimi Leone

849
0

Attiva dal 1973, l’azienda ha saputo interpretare i mercati e i consumi grazie a flessibilità, efficienza e diversificazione della propria offerta

Interpretare il mercato, leggere nella spessa filigrana della contingenza economica, saper sviluppare un’offe**rta flessibile che anticipi la domanda e i consumi, valorizzare il know-how dell’azienda.  Nella storia della Mangimi Leone, azienda fondata da Antonino Leone nel 1973, cuore e Dna siciliano – il quartier generale è ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania – c’è una vocazione al saper fare impresa al Sud che ha ribaltato il gattopardiano “cambiare tutto perché nulla cambi”, adeguando al mercato le proprie prospettive, mantenendo inalterati i principi: la sicurezza alimentare e l’efficienza su tutti. E tutto questo grazie anche all’investimento più importante che i capi di d’azienda sanno fare, quello sui figli: Alessandro, che è anche presidente dei giovani imprenditori di Assalzoo, Massimiliano ed Edoardo, da tempo attori nella conduzione dell’azienda. Oggi l’azienda che ha una capacità di stoccaggio di 15000 tonnellate, conta 5 linee di produzione e oltre 30 silos per i prodotti finiti, ha allargato il suo perimetro “dai campi alla tavola”, affiancando al “cuore” dell’impresa mangimistica l’attività della grande distribuzione, costituendo infine un gruppo imprenditoriale che nel complesso fattura 70 milioni di euro.

Le origini – Il 1973 segna l’inizio delle attività nel primo stabilimento. Da subito l’azienda fa della diversificazione il suo elemento chiave, con un’offerta rivolta alla zootecnia professionale e rurale, organizzando adeguatamente produzione e servizi per rifornire sia allevamenti che rivendite. “Sono gli anni di sviluppo della zootecnia siciliana – spiega il fondatore, Antonino Leone – e la Mangimi Leone si trova ad essere parte attiva di questo sviluppo contribuendo a valorizzare le produzioni zootecniche locali e a ridurre i gap strutturali e logistici esistenti con altre parti d’Italia”. Infatti, contemporaneamente all’attività mangimistica e con l’obiettivo di renderla sempre più efficiente inizia l’attività d’importazione delle materie prime sul porto di Catania, iniziativa di grande intraprendenza e lungimiranza che in breve tempo dà al territorio siciliano potenzialità di approvvigionamento simili ad altre aree di produzione in Italia.

 

Nuovo stabilimento –
A poco più di venti anni di distanza dalla nascita, nel 1995, c’è lo spostamento nel nuovo stabilimento, più grande e con una struttura più adeguata, comprendente le linee di produzione di mangimi e spezzati, già progettata per ulteriori ampliamenti.

Gli anni novanta portano anche altri progetti: l’ingresso nella grande distribuzione è un naturale complemento delle attività ormai rodate nel campo della filiera agroalimentare, della commercializzazione dei prodotti e della logistica. “Con la costituzione della società Aligros srl nel giro di pochi anni – continua Antonino Leone – si è dato vita ad una rete di supermercati, incrementandone rapidamente la presenza sul territorio”. Un passaggio che ha permesso all’azienda di affermarsi come importante realtà locale nella distribuzione alimentare, mentre già si gettavano i semi per un’altra espansione.

Un “gruppo” più forte –
Nel 2000, infatti, si completa il primo ampliamento strutturale dello stabilimento, con l’introduzione di una nuova linea, l’impianto di fioccatura dei cereali. Negli stessi anni con la costituzione della società Leone Group srl, società di trading che opera su tutto il territorio nazionale e sul mercato estero e che racchiude le attività di importazione, commercializzazione ed esportazione, si dà vita ad un’altra importante tappa delle attività del gruppo.

“La vendita e distribuzione dei mangimi prodotti si svolge su un ampio territorio dell’Italia meridionale – spiega Alessandro Leone – tramite una rete di agenti e attraverso un sistema logistico adeguato ad una distribuzione capillare. Da qualche anno ci siamo rivolti al mercato estero – continua il presidente dei giovani imprenditori di Assalzoo , grazie anche alla favorevole posizione della Sicilia nei confronti dei paesi del Mediterraneo e alla vicinanza del porto di Catania”. Sfruttare le naturale posizione della regione come “piattaforma” logistica per gli scambi è stato un passo quasi scritto nella storia dell’azienda. “Sul porto di Catania si svolge anche l’altra attività del gruppo in ambito zootecnico – ricorda Alessandro Leone – nata quasi parallelamente all’attività di produzione mangimistica: l’attività di importazione e commercializzazione di cereali e farine proteiche da paesi europei ed extra-europei, da destinare anche in questo caso ad operatori del settore zootecnico”. Attività di importazione e commercializzazione di mangimi semplici che viene realizzata anche sul porto di Ravenna ed è, in questo caso, rivolta ad operatori della filiera zootecnica del Nord e Centro Italia.

Efficienza e rinnovabili –
Sviluppare significa anche garantirsi alle spalle solide basi: l’efficienza, tra le più importanti. “Nel 2005 si avvia un progetto di ricerca e sviluppo precompetitivo volto al raggiungimento di una produzione ad elevati standard qualitativi per una alimentazione di precisione – spiega Alessandro Leone -. Il progetto diventa lo stimolo per un secondo ampliamento e ammodernamento della struttura, che nel 2007 porta all’ampliamento dello stoccaggio delle materie prime, all’ampliamento dello stoccaggio dei prodotti finiti e all’ampliamento e ammodernamento della linea di produzione mangimi”. L’attenzione all’efficienza della struttura porta infine all’ultimo investimento in ordine cronologico: la realizzazione nel 2011 di un impianto fotovoltaico, distribuito sulle coperture dei capannoni dello stabilimento, con capacità produttiva di circa 600 kw di energia rinnovabile.

La capacità di adattamento, la flessibilità organizzativa, rappresentano uno di quegli schemi economici per l’impresa che permettono di reagire anche a congiunture, come quella degli ultimi due anni, che hanno visto il settore vivere una forte volatilità dei mercati. Legare la profonda conoscenza del settore di origine all’importazione diretta delle materie prime è uno dei punti di forza nella storia recente dell’azienda: l’altra faccia di una distribuzione capillare e di una rete commerciale efficiente che consentono oggi al gruppo di lanciare nuove sfide per il futuro. “Proseguire nel progetto, già intrapreso, di sviluppo sul territorio dell’Italia meridionale utilizzando i punti di forza dell’azienda, soprattutto la versatilità e l’efficienza – afferma Alessandro Leone –, cercare di valorizzare le potenzialità del territorio, sostenere l’economia locale, contribuendo alla realizzazione di progetti di sviluppo e alla valorizzazione della zootecnia locale, come già fatto in passato”. Senza perdere quello spirito rivolto al cambiamento, che nelle parole del fondatore, Antonino Leone, assumono una forza ancora maggiore: “Vogliamo proiettare l’azienda verso quella che sarà la zootecnia del futuro adeguandola ai rapidi mutamenti che stanno attraversando il settore”.

 

Cosimo Colasanto