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Bianca o rossa, per losviluppo cerebrale dei bambini puntare sulla carne

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carne avicola

“Con un’alimentazione priva di carne il bambino rischia ritardi mentali e difetti della vista”: è quanto afferma Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnica Speciale dell’Università di Sassari e presidente dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA). Nell’alimentazione della prima infanzia, spiega, la carne è fondamentale: “Le linee guida per l’alimentazione complementare dei bambini pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano, a partire dai sei mesi di età, l’assunzione giornaliera di alimenti di origine animale. E mettono in evidenza che, se nella dieta la carne è assente, per garantire al bambino gli apporti di microelementi fondamentali come ferro e vitamina B12 è necessario utilizzare alimenti ‘fortificati’ o integratori. Ma assumere integratori è come sostituire la natura con prodotti di sintesi“.

 

La biodisponibilità di ferro e di B12 nella carne è superiore a quella di qualsiasi alimento fortificato, continua Pulina: “I bambini allattati al seno da madri vegane e vegetariane o svezzati senza carne manifestano carenze di vitamina B12 con sintomi di anemia megaloblastica, ipotonia, alterazioni a fegato e milza e ritardi nella crescita somatica e cognitiva”.

 

Anche lo sviluppo cerebrale viene chiamato in causa da una dieta carente di carne. “Per la mielinizzazione delle cellule nervose sono indispensabili due acidi grassi a lunga catena, EPA e DHA, detti anche ‘essenziali’ perché non vengono prodotti a sufficienza dall’organismo – continua Pulina -. Gli unici alimenti che li contengono sono le carni di animali giovani, soprattutto l’agnello, e il pesce, la cui assunzione è però sconsigliata fino al compimento del primo anno di età perché è un alimento fortemente allergizzante”.

 

Dall’esperto arrivano anche i consigli per cucinare in modo sano carne e pesce: “Una cottura al forno lenta, e senza bruciature esterne, nonostante la crosticina croccante piaccia tanto a grandi e piccini, se la carne è bianca. Se, invece, è rossa, è preferibile utilizzare, come metodo di cottura, il caro e vecchio brasato”. Quanto al pesce, continua l’esperto, “qualsiasi tipo di cottura va bene, purché si evitino la piastra e la griglia, che tendono a bruciare la parte più esterna della tenera carne, rendendola cancerogena”. E se per Natale non si vuole rinunciare alla frittura, “è meglio preferire quella effettuata con olio di oliva perché frigge a temperature più alte, lasciando il pesce meno intriso di olio”.

 

Foto: Pixabay

Miriam Cesta