Lo scorso marzo la filiera maidicola si è compattata attorno a un Accordo quadro che può rappresentare un punto di svolta per la cerealicoltura italiana. Promotrice dell’intesa è stata Assalzoo, che ha chiamato a raccolta le organizzazioni che rappresentano gli altri segmenti della filiera agroalimentare. Per le prossime tre campagne maidicole, pertanto, sarà possibile stipulare contratti di secondo livello per il mais da granella di filiera italiana certificata. Con Assalzoo hanno sottoscritto l’accordo Cia, Confagricoltura, Copagri, Ami, Compag, Aires, Assosementi e Origin Italia. Ecco le parole di Franco Verrascina, presidente di Copagri.
Che significato ha per la maiscoltura italiana l’Accordo quadro di filiera?
L’Accordo quadro siglato dall’intera filiera è un segnale importantissimo, una dimostrazione di come il lavoro congiunto di tutte le sigle può portare a risultati decisamente significativi. L’obiettivo principale al quale miriamo è recuperare una produttività ormai ai minimi storici e non più sostenibile. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che il mais è una delle colture industriali che occupano la maggiore superficie a seminativo oggi presenti in Italia. Senza mais italiano le produzioni di qualità del comparto zootecnico, che hanno reso famoso l’agroalimentare italiano nel mondo, rischiano di non essere più sostenibili, con un conseguente danno economico non indifferente per il Paese, anche sotto il profilo dell’immagine. Viviamo in un mondo sempre più interconnesso, nel quale ogni filiera è strettamente collegata all’altra, dalla quale dipende in maniera più o meno stretta, e il lavoro che abbiamo fatto insieme a tutte le altre sigle firmatarie dell’Accordo quadro dimostra la bontà di questo ragionamento.
Quali saranno le possibili ricadute sull’agroalimentare italiano?
L’Accordo quadro è solo un primo passo. Per vedere delle vere e proprie ricadute sull’agroalimentare del Paese sarà necessario del tempo. Sicuramente dare delle garanzie ai maiscoltori si tradurrà in aumento delle produzioni e degli investimenti su tutta la filiera. Non dimentichiamoci, però, che quando ci sono delle risorse a disposizione, è importante che non solo la parte produttiva ne benefici. Per gestire al massimo la qualità della granella necessaria a produrre mangimi di qualità, anche gli impianti di stoccaggio dovranno adeguare le proprie strutture e conformarsi ai nuovi standard richiesti. Allo stesso modo la produzione di sementi certificate, con quello che comporta, deve dare un’accelerazione per raggiungere maggiori livelli di eccellenza. Siamo fiduciosi che il percorso intrapreso possa consentire al settore di tornare ai livelli produttivi di anni fa; siamo consci del fatto che sarà un percorso molto lungo ma fiduciosi che sia sicuramente la strada giusta. Il Sistema Paese, e il Sistema Agricoltura in particolare, ha bisogno di fare sistema e questo è un ottimo inizio.