Cresce la domanda globale di additivi per mangimi. Nel 2015 il mercato di questi prodotti era di 14 miliardi di dollari, ma si prevede che raggiunga i 14,33 miliardi di dollari entro la fine del 2016. È quanto emerge da un editoriale pubblicato su The Pig Site, secondo cui negli ultimi anni il comparto zootecnico ha ridotto l’impiego degli antibiotici, mentre ha aumentato l’uso di additivi a base di ingredienti naturali.
L’aumento del consumo di carne e uova, la maggiore attenzione posta sulla prevenzione dei disturbi di origine alimentare, la popolarità degli alimenti surgelati e l’impiego di integratori per la farina di pesce dovrebbero contribuire, anche nel 2016, a far crescere ulteriormente il mercato globale degli additivi per mangimi. Anche quest’anno il prodotto più venduto dovrebbe essere rappresentato dagli aminoacidi, che dovrebbero garantire 3,2 miliardi di dollari di ricavi nel 2016. La domanda di queste sostanze sarà trainata, in particolare, dall’aumento del loro utilizzo nei mangimi composti, soprattutto per quanto riguarda la metionina e la treonina. Tra gli aminoacidi, le vendite maggiori registrate nel 2015 sono state quelle dei leganti proteici.
I maggiori acquirenti di additivi sono i produttori di mangimi per pollame. Quasi il 45% del fatturato relativo al 2015, pari a 6,22 miliardi di dollari, deriva infatti dalle vendite al settore avicolo. Si prevede che anche nel 2016 la domanda maggiore di additivi proverrà da questo comparto, e dovrebbe continuare a crescere a tassi superiori rispetto agli altri segmenti dei mangimi per animali.
Prosegue il dominio dell’Europa occidentale: qui il mercato degli additivi ha raggiunto un fatturato di 3,78 miliardi del 2015 e dovrebbe ricavare 3,86 miliardi di dollari nel 2016. Al secondo posto si trova il Nord America, seguito dalle regioni asiatiche del Pacifico, con l’esclusione del Giappone.
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