Favorire un’agricoltura 4.0 puntando sull’innovazione e la sostenibilità ambientale anche grazie alle risorse del Piano nazionale di Ripresa e resilienza. Tutelare il Made in Italy e promuovere la Dieta mediterranea. Sono alcuni dei principali punti programmatici per il settore agroalimentare illustrati dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli in audizione alla Commissione Agricoltura al Senato. Un comparto – ha spiegato Patuanelli – che “ha dimostrato centralità anche dal punto di vista geopolitico e una straordinaria resilienza anche durante l’emergenza sanitaria, con segnali di crescita dell’export nonostante il Covid. Pandemia che ci impone interventi a breve e a medio termine programmando azioni di sostegno alla sostenibilità che potranno contare su uno stanziamento da Bruxelles di 50 miliardi per i prossimi sette anni”.
Piano nazionale di Ripresa e resilienza e politiche Ue
Il piano finanziato con il denaro del Recovery Fund (Pnrr) e il Green Deal europeo saranno efficaci nel rilancio del settore solo se la filiera riuscirà a “coniugare sostenibilità e competitività del modello agricolo nazionale”, è il pensiero di Patuanelli. Decisivo sarà il sostegno all’agricoltura di precisione per contenere l’impatto ambientale del settore primario. La transizione verde e digitale è la linea lungo la quale si è mosso il ministero per definire i progetti nell’ambito del Pnrr. Sono previsti investimenti per migliorare la sostenibilità delle produzioni e delle filiere agroalimentari e forestali, l’efficientamento energetico, la produzione di energia rinnovabile, la digitalizzazione e l’innovazione dell’agricoltura e delle aree rurali. Il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto, sia per l’agroalimentare che per la pesca e l’acquacoltura potrà dare un contributo decisivo al raggiungimento di questi obiettivi. Il loro potenziamento rafforza la competitività di settore: “per ogni euro pubblico investito si attivano investimenti privati per almeno il doppio, con l’effetto leva di poter attivare fino a 6 miliardi di euro di investimenti”, ha sottolineato Patuanelli. Ma i vantaggi sono ulteriori, dalla garanzia della stabilità dei prezzi a una distribuzione più equa del valore aggiunto lungo la filiera. Sono previsti, inoltre, investimenti e progetti per rendere più efficiente l’intero sistema della logistica, anche a vantaggio dell’export agroalimentare. Sul fronte degli investimenti innovativi – dall’agricoltura di precisione alle nuove tecnologie emergenti – il ministero utilizzerà risorse nazionali ma i fondi del Pnrr potrebbero certamente favorire l’espansione della digitalizzazione.
L’altra grande sfida per il settore primario è quella della sostenibilità e del contenimento dell’impatto ambientale delle attività agricole e delle emissioni nella zootecnia. Un ambito di intervento è quello della produzione di energia rinnovabile in agricoltura. L’Italia è sotto la media Ue per impiego delle rinnovabili – ha ricordato Patuanelli – ma “va mantenuta la vocazione agricola delle nostre aziende. Non ha senso che sotto il tetto fotovoltaico non ci sia una serra o produzione agricola e quindi serve equilibrio nella corsa green. Le agronergie non devono dunque diventare elemento centrale del reddito agricolo”. Il percorso di sostenibilità è iniziato nella zootecnia ed è virtuoso ma è necessario investire per mitigare l’impatto ambientale rilevante soprattutto al Nord Italia. “L’allevamento non va criminalizzato ma va sostenuto”, ha detto il ministro preannunciando proposte innovative sull’utilizzo dei sottoprodotti e gestione del letame da utilizzare come ammendante. Le proposte del ministero prevedono un insieme di progetti “che si integrano tra loro, con lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell’economia circolare che consentirà di migliorare la gestione del letame e di ottenere un sottoprodotto, il digestato, da utilizzare come ammendante in sostituzione degli input chimici”, ha detto Patuanelli. Sempre per quanto riguarda l’incremento dei profili di sostenibilità del settore primario, il ministero prevede di agevolare l’approvazione della proposta di legge sul biologico in discussione al Senato.
Nel suo intervento Patuanelli ha anche indicato l’importanza del Crea e di “una ricerca pubblica forte, proiettata in una dimensione internazionale e strutturata verso obiettivi di eccellenza è garanzia di indipendenza e sviluppo per l’Italia, specie in un momento in cui grandi temi quali il Genome editing e le New Breeding Techniques vedono attori che hanno potenzialità di investimenti miliardari in altre aree del mondo”.
Pac post 2020
I lavori per predisporre il Piano strategico nazionale da presentare alla Commissione entro il 2021 nell’ambito della Politica agricola comune vanno accelerati. Serve la partecipazione di tutti gli attori interessati, comprese le organizzazioni professionali, per definire una Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo. Il Tavolo di partenariato nazionale dovrebbe insediarsi entro marzo. Oltre al Pnrr, la strategia potrà contribuire al processo di digitalizzazione per il settore agroalimentare e per le aree rurali.
Etichettatura
La questione è all’attenzione del legislatore italiano ed europeo, con il rinnovo dei decreti relativi a latte, formaggi, carni suine trasformate e altri prodotti come la pasta, e con la revisione del regolamento Ue sull’etichettatura degli alimenti. Il ministro ha poi ribadito il no al Nutriscore in difesa della Dieta mediterranea – modello di dieta sostenibile da promuovere e diffondere – e dei suoi prodotti simbolo come il Parmigiano reggiano o l’olio d’oliva. L’Italia – ha ricordato Patuanelli – ha presentato il Nutrinform in grado di fornire informazioni più utili al consumatore. In ogni caso, qualsiasi dovesse essere il modello di etichettatura, questo dovrà essere adottato su base volontaria e la sua eventuale applicazione obbligatoria non dovrà riguardare le produzioni a indicazione geografica, ha sottolineato Patuanelli.
Le eccellenze agroalimentari – di cui l’Italia può vantare il primato in termini di riconoscimenti – sono un patrimonio da tutelare. La loro difesa, sul mercato interno ed estero, è affidata a strutture di controllo tra cui l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari che ha ampliato il suo campo di intervento anche al commercio elettronico. Il ministero – ha spiegato Patuanelli – intende migliorare e rafforzare l’azione dell’ispettorato anche incentivando la cooperazione con altri Paesi. L’Ispettorato repressione frodi è stata individuata come autorità di contrasto alle pratiche sleali disciplinate dalla Direttiva Ue n. 2019/633 il cui recepimento è una delle priorità individuate dal ministro. Infine, per rendere più incisiva l’azione di contrasto, è importante avviare un processo di semplificazione, un valore in nome del quale dovranno essere rese più trasparenti le contrattazioni sui prodotti agricoli, anche con lo sviluppo e il potenziamento delle commissioni uniche nazionali, ha concluso Patuanelli.
Pesca e acquacoltura
Tra le opportunità di ripartenza evidenziate dal ministro Patuanelli c’è anche la cosiddetta “crescita blu”. Pesca e acquacoltura “hanno un valore economico e politico di coesione e collaborazione tra gli attori che operano nello stesso mare. La pandemia ha evidenziato alcune criticità nel processo di trasformazione mentre l’Italia, coi suoi 8mila km di costa, non può che guardare ad una governance multilivello della pesca e dell’acquacoltura, per una crescita blu ecosostenibile da far valere come modello di approccio sia in ambito Ue che globale”. Gli elementi sui quali basare la strategia di crescita nel periodo 2021-2027 sono la sostenibilità dei processi produttivi, l’innovazione tecnologica e organizzativa e la formazione degli operatori. L’azione di governo punterà – tra l’altro – a semplificare la governance per l’acquacoltura, a promuovere i contratti di filiera, a incentivare ricerca e sviluppo, a cominciare dalle nuove tecnologie, a valorizzare e promuovere il prodotto tramite certificazione, tracciabilità, identificazione per permettere una sua migliore conoscenza da parte del consumatore.
Foto: fonte Ministero Sviluppo Economico
Redazione
13-03-2021