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G20, l’allarme Fao: “I cambiamenti climatici comprometteranno la produzione”

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©FAO

La politica deve trovare il modo di “sfamare il mondo e, contemporaneamente, salvare il pianeta”. A lanciare l’appello in occasione del vertice dei leader del G20, tenutosi lo scorso 31 ottobre a Roma, è stato QU Dongyu, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

“I cambiamenti climatici comprometteranno la nostra capacità di produrre quantità sufficienti di alimenti nutrienti e concorreranno ad accrescere la povertà e ad accentuare le disuguaglianze,” ha ammonito Qu alla vigilia della Conferenza sui cambiamenti climatici (COP) in programma a Glasgow.Nel corso del vertice, ospitato dal Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi hanno partecipato, perlopiù in presenza, anche presidenti e capi di governo in rappresentanza di circa due terzi della popolazione mondiale.

Le parole del direttore generale della FAO

Il direttore generale ha espresso la propria gratitudine al governo italiano per aver sostenuto l’iniziativa Food Coalition e per aver fatto sì che la sicurezza alimentare globale rimanesse tra le priorità dell’agenda politica per tutta la durata della Presidenza del G20 nel 2021. Il G20 ha rappresentato l’evento culminante del ciclo di presidenza: 175 eventi, 20 riunioni ministeriali, due incontri dei leader del G20 (uno sulla Salute e uno sull’Afghanistan), nonché decine di gruppi di lavoro, che, tra le altre cose, hanno dato origine alla Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la nutrizione e i sistemi alimentari, alla quale la FAO ha fornito importanti contributi.

Qu ha rammentato che in tutto il mondo i sistemi agroalimentari sono minacciati da un insieme di fattori che vanno dai conflitti civili alla perdita di biodiversità, e che la pandemia di Covid-19 non ha fatto che peggiorare la situazione, gettando oltre 800 milioni di persone nella morsa della fame cronica, mentre altri 3 miliardi di individui non possono permettersi un’alimentazione sana. Qu ha inoltre sottolineato che non siamo sulla buona strada per mantenere l’aumento delle temperature globali entro il limite di 1,5 gradi.

Molti dei partecipanti al vertice di Roma hanno preso parte anche alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota anche con la sigla COP26, dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow, in Scozia.

Gli obiettivi di sostenibilità per il 2030

Per l’umanità, che ha a disposizione soltanto nove stagioni agricole prima del 2030, l’anno individuato come traguardo entro cui realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, “attivarsi per far fronte ai problemi climatici diventa ora più che mai prioritario”, ha dichiarato il direttore generale dinanzi ai leader del G20. “I politici devono assumere un ruolo di leadership più energico, mentre la gente comune deve assumersi delle responsabilità e la società intera deve collaborare in maniera coerente, facendo affidamento sulla scienza e sull’innovazione.”

Nella Dichiarazione con cui i leader del G20 di Roma hanno concluso il vertice, i partner e i soggetti interessati di tutto il mondo sono incoraggiati “a unirsi o a collaborare con l’iniziativa Food Coalition lanciata dalla FAO per reagire agli impatti prodotti dalla pandemia Covid-19 sulla sicurezza alimentare e la nutrizione.” I leader del G20 hanno inoltre riconosciuto l’importanza di garantire sistemi agroalimentari sostenibili non soltanto per combattere la fame ma anche per “fornire un concreto contributo alla lotta alle sfide globali, tra loro interrelate, dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità”.

Cosa sta facendo la FAO

Qu ha confermato l’impegno della FAO a collaborare con i Membri e con tutti i partner in maniera coerente per realizzare l’Agenda 2030 e gli OSS, aggiungendo che promuovere gli investimenti pubblici e privati, favorire l’accesso degli agricoltori e delle persone vulnerabili a infrastrutture funzionali e alle risorse finanziarie, e mettere in atto riforme politiche che garantiscano incentivi ai soggetti del settore privato affinché sostengano la trasformazione dei sistemi agroalimentari e lo sviluppo rurale sono principi cardine su cui devono far leva azioni concrete per rendere i sistemi agroalimentari “più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili”.

“Dobbiamo credere nella scienza, studiare la scienza e applicare la scienza; dobbiamo rinnovare il nostro modello imprenditoriale: le tecnologie scientifiche e il metodo scientifico sono le soluzioni per eccellenza!” ha dichiarato, aggiungendo che le cosiddette “4R” (“reduce, reuse, recycle and replace”, ossia ridurre, riutilizzare, riciclare e sostituire) dovrebbero essere le linee guida fondamentali per i decisori politici.

La FAO ha lanciato l’Iniziativa “Mano nella mano” per stimolare la creazione di partenariati forti ed efficaci che consentano di migliorare il potenziale agroalimentare delle singole nazioni, nonché l’Iniziativa “Città verdi”, che mira a valorizzare gli ambienti urbani. Per sostenere la sua agenda condivisa con l’Italia, la FAO ha inoltre creato a Roma il G20 Green Garden.

Foto: ©FAO