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Agricoltura più protetta dal Fondo mutualistico nazionale AgriCAT

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Si è tenuto ad Assisi lo scorso 9 febbraio il XV Convegno gestione rischio in agricoltura, organizzato da Cesar (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale) e Asnacodi (Associazione Nazionale Consorzi di Difesa) Italia, in collaborazione con Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e Ania (Associazione Nazionale Fra Le Imprese Assicuratrici), e al quale hanno partecipato oltre 1.100 persone. Il direttore del Cesar Francesco Martella ha aperto i lavori ricordando l’importanza dell’evento, divenuto un punto di riferimento per tutti portatori di interesse del mondo della Gestione del Rischio in agricoltura. Un “tema centrale soprattutto in un quadro climatico in continua evoluzione che sottopone le nostre produzioni e i nostri allevamenti a rischi sempre crescenti”, ha evidenziato nel suo intervento il ministro dell’Agricoltura (Masaf) Francesco Lollobrigida.

Il tema dei cambiamenti climatici e dell’emergenza climatica è, a detta del ministro Lollobrigida, centrale nell’agenda del governo: “Sono state stanziate risorse pari a 3,1 miliardi di euro per il periodo 2023-2027, risorse ingenti e uno stanziamento come mai prima. La novità più importante per il 2023 è la partenza del Fondo mutualistico nazionale AgriCAT: anche in questo caso il Masaf si dimostra al fianco degli operatori del settore agricolo a 360 gradi”.

Le novità del Piano di Gestione del Rischio in Agricoltura 2023 (PGRA) sono state presentate da Mauro Serra Bellini, della direzione sviluppo rurale Masaf, che ha sottolineato come il nuovo Piano abbia introdotto una semplificazione delle combinazioni dei rischi assicurabili per le produzioni vegetali e abbia innalzato l’aliquota dal 65 al 70% per le polizze indicizzate. Sul fronte dei fondi di mutualità, sono state aggiornate le combinazioni di rischi proteggibili ed è stata introdotta la preventiva approvazione della modalità di rilevazione del trigger event. Infine il PGRA ha introdotto la grande novità del Fondo AgriCAT.

Questo fondo assume un ruolo strategico per la stabilizzazione dei redditi di tutte le aziende agricole italiane “come confermato anche dagli esiti della sperimentazione 2022” ha detto Camillo Zaccarini Bonelli di Ismea e in particolare, ha ricordato il presidente di Ismea Angelo Frascarelli, la “struttura organizzativa snella e le procedure informatiche sono idonee per consentire agli agricoltori la denuncia dei danni catastrofali. Dal 2023 al 2027 ci sarà una disponibilità di 350 milioni di euro l’anno per risarcire gli agricoltori”. Con il Fondo AgriCAT “si apre un nuovo percorso che deve coinvolgere tutti gli attori della nostra filiera per riuscire ad attivare un necessario cambio di approccio”, anche attraverso una partnership pubblico-privata, facendo di AgriCAT il motore del cambiamento secondo Andrea Berti, presidente di Asnacodi Italia. La speranza è che tale fondo faccia da volano per il sistema delle coperture agevolate, contribuendo a dissipare quegli “elementi di incertezza” ricordati dal co-direttore di Ania Umberto Guidoni.

Quel che emerge dal XV Convegno gestione rischio in agricoltura è che il nuovo Fondo AgriCAT permette di avviare un percorso nuovo nella gestione del rischio in agricoltura: ”Il Fondo deve essere un veicolo per trasportare la Gestione del Rischio a 360 gradi in tutte le aziende. Resta alta l’attenzione sui problemi, basti pensare ai 180 milioni di euro che mancano per coprire la campagna 2022. […] Senza tralasciare la situazione di sofferenza che sta vivendo il mondo zootecnico e la necessità di velocizzare le erogazioni legate alla contribuzione pubblica dei nuovi fondi mutualistici attivati. È necessario trovare una soluzione in tempi brevi, entro metà anno” ha sottolineato Albano Agapiti, presidente Asnacodi, nel suo intervento conclusivo del convegno.