Nelle scienze della vita, che comprendono agricoltura e medicina, l’Italia produce il 6% delle pubblicazioni mondiali, ponendosi 4/a nel mondo, e il 3% dei brevetti europei, per cui si classifica 5/a. Nonostante questa produzione scientifica, la ricerca italiana, almeno in campo agroalimentare, non riesce a tradursi in realtà applicativa presso la filiera produttiva.
è questo uno dei temi sollevati al convegno ‘La scienza è in tavola’, organizzato presso la regione Lombardia dal Cnr. ”I brevetti ci sono – spiega Diego Breviario, responsabile dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Cnr – ma li paghiamo noi come ricercatori, quando invece dovrebbero cominciare ad essere le aziende a pagarli. Il convegno di oggi vuole essere un’occasione per mettere in contatto queste due realtà, quella della ricerca e quella imprenditoriale, e mostrare i frutti e le possibili applicazioni del nostro lavoro”. Anche Paolo Baccolo, direttore generale della direzione Agricoltura della regione Lombardia, ha rimarcato come ”le modalità con cui vengono raccontati i risultati di ricerca e sperimentazioni sono essenziali. Il loro trasferimento è per noi l’obiettivo fondamentale”.
Foto: Pixabay