Il panorama dell’agroalimentare italiana, come riportato dall’ultimo report di ISMEA, si configura nuovamente in una fase di sfide, dove fattori climatici e dinamiche economiche si intrecciano per delineare un anno caratterizzato da un contributo negativo al tessuto economico nazionale.
Contrazione del valore settoriale
L’agricoltura, già influenzata negativamente nel corso dell’anno da anomalie climatiche, si prospetta con un contributo sfavorevole all’economia nazionale per il 2023. La contrazione produttiva in diversi comparti è emersa chiaramente nel report Agrimercati di ISMEA relativo al terzo trimestre del 2023. Tuttavia, questa diminuzione del valore del settore avviene in controtendenza alla crescita dei prezzi agricoli e al rallentamento dell’incremento dei costi di produzione.
Andamento dei prezzi agricoli
I prezzi dei prodotti agricoli, trainati dal comparto vegetale, hanno ripreso a crescere nel terzo trimestre, registrando un +5,7% su base annua. Questo aumento è il risultato di un +12,2% nelle coltivazioni, mentre il comparto zootecnico ha sperimentato una contrazione del -1,5%. D’altro canto, i prezzi dei mezzi correnti di produzione hanno subito una decelerazione del -3,1% su base trimestrale, portando la crescita annuale a un modesto +0,5%.
Il settore cerealicolo ha assistito a un raffreddamento dei mercati internazionali dalla seconda metà dell’anno scorso, contestualizzato in un panorama globale ancora incerto. Nonostante ciò, la produzione nazionale di mais ha registrato una crescita nel 2023 grazie al recupero delle rese per ettaro, mentre le superfici hanno toccato un nuovo minimo storico. La produzione di soia è aumentata grazie a un forte incremento delle rese, mentre i raccolti nazionali di orzo sono rimasti sostanzialmente stabili.
Le dinamiche dell’ortofrutticolo sono influenzate dall’aumento dei costi di produzione e da un clima instabile, che ha ridotto significativamente l’offerta di prodotti tipici della stagione. Nel settore vinicolo, la nuova campagna vitivinicola conferma il calo delle produzioni e l’elevato livello delle scorte, con segnali di risalita dei prezzi sia per i bianchi che per i rossi. L’olio di oliva ha raggiunto prezzi record nel mese di settembre, riflettendo le minori disponibilità in Italia e nei principali paesi produttori.
Settore zootecnico e lattiero-caseario
Il comparto zootecnico ha registrato un netto calo della produzione nazionale di carne bovina, compensato dalla crescita delle importazioni e da un aumento dell’offerta di carne avicola. La filiera suinicola italiana evidenzia una tensione dei prezzi, mentre nei lattiero-caseari continua la riduzione delle consegne di latte in Italia, con la pressione dei fornitori esteri che contribuisce a contenere il prezzo corrisposto agli allevatori.
Tra i formaggi ovicaprini il Pecorino Romano, prodotto di riferimento, mostra nel terzo trimestre del 2023 i primi segnali di cedimento del prezzo, segnando una variazione dopo le quotazioni record del mese di giugno.