Il settore agroalimentare italiano ha segnato un notevole progresso nel corso del 2023, con un aumento delle esportazioni che ha contribuito a ridurre il deficit della bilancia commerciale del Paese: secondo i dati dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), le esportazioni agroalimentari hanno raggiunto un nuovo record, raggiungendo i 64 miliardi di euro, con un aumento del 5,7% rispetto al 2022. Questo successo è stato trainato principalmente dalle vendite di bevande e alimenti trasformati, che rappresentano la maggior parte delle esportazioni, seguite dai prodotti agricoli primari.
I dati di ISMEA confermano il ruolo dell’Italia nel settore agroalimentare non solo come esportatore di prodotti di alta qualità ma anche come importante mercato per i prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo. La continua crescita delle esportazioni, insieme alla riduzione del deficit commerciale, è un segno positivo per l’economia italiana e per il settore agroalimentare nel suo complesso.
Anche le importazioni, nel settore agroalimentare, sono anch’esse aumentate, seppur a un tasso leggermente inferiore: il valore delle importazioni ha superato i 65 miliardi di euro, registrando un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Questo ha portato a un saldo commerciale negativo di 889 milioni di euro.
Le principali destinazioni delle esportazioni agroalimentari italiane rimangono la Germania, la Francia e gli Stati Uniti, che insieme rappresentano il 37% delle vendite totali. Tuttavia, è interessante notare che la crescita più significativa è stata registrata nei mercati emergenti dell’Europa orientale, come la Polonia, la Romania, la Croazia e l’Austria. Le categorie di prodotti più esportate includono vino e spumanti, pasta, prodotti da forno e pasticceria, caffè e formaggi. Questi prodotti continuano a essere molto richiesti sui mercati internazionali, contribuendo in modo significativo alle entrate del settore agroalimentare italiano. Per quanto riguarda le importazioni, i principali fornitori dell’Italia sono la Germania, la Francia, gli Stati Uniti, i Paesi Bassi e la Polonia. Tra i prodotti importati più significativi figurano il caffè non torrefatto, l’olio extravergine di oliva, il mais, i bovini vivi e i tagli suini destinati alla lavorazione industriale.