Agroalimentare: Allodi (Assalzoo) “Sono necessarie misure urgenti per rilanciare gli investimenti agroindustriali in Italia” Verona, 14 giugno – “In momenti di così grave difficoltà economica è fondamentale garantire alle aziende un adeguato accesso al credito, per superare una barriera che rende difficilissima anche la gestione ordinaria, costringendole a tagliare investimenti, con possibili riflessi sull’occupazione, e ostacolando la ripresa”. A dirlo è Alberto Allodi, presidente di Assalzoo – Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici – parlando all’Assemblea annuale in corso a Ospedaletto di Pescantina – Verona dove si sono riuniti gli “stati generali” dell’associazione che rappresenta l’industria mangimistica italiana con un fatturato di oltre 7,7 miliardi di euro, circa 8.500 addetti, e una produzione che nel 2012 si è attestata a 14,3 milioni di tonnellate “è necessario che il sistema bancario esprima una maggiore sensibilità nel giocare un ruolo determinate nel recupero del sistema Paese – aggiunge Allodi – sbloccando una situazione divenuta insostenibile anche per i più virtuosi e, se necessario, prevedendo un intervento di garanzia pubblica per riattivare l’accesso al credito o sviluppando canali alternativi al credito bancario”. Anche lo Stato deve fare la sua parte: “Le aziende mangimistiche vantano un forte credito IVA di oltre 200milioni di euro – puntualizza Allodi – che non possono essere portati in compensazione, vengono rimborsati dall’Agenzia delle Entrate con lentezza esasperante e non vengono accettati dalle banche a garanzia della richiesta di credito”. “Si tratta di somme vitali – fa notare Allodi – che occorre sbloccare perché offrirebbero un contributo importantissimo in un momento così difficile”. Un piccolo sollievo è arrivato con il varo dell’articolo 62 della Legge n. 27/2012, che ha stabilito termini massimi di pagamento nelle cessioni di prodotti agricoli e alimentari. “Una norma che, seppure giunta in applicazione in un momento difficile, era necessaria e per questo è stata accolta positivamente anche dall’industria mangimistica – ricorda il presidente di Assalzoo -. Erano anni che il nostro settore lamentava tempi di pagamento nelle forniture dei mangimi assolutamente insostenibili per le aziende, che arrivavano a superare anche più di 100 giorni la media riscontrata negli altri Paesi europei”. “Questa norma deve essere difesa – continua Allodi – e occorre vigilare sulla sua applicazione perché non solo evita costi aggiuntivi a danno degli anelli più deboli filiera e degli stessi consumatori finali, ma consente – conclude – anche di eliminare un grave fattore di concorrenza sleale tra aziende e di evitare strozzature di liquidità all’interno della filiera.
“In momenti di così grave difficoltà economica è fondamentale garantire alle aziende un adeguato accesso al credito, per superare una barriera che rende difficilissima anche la gestione ordinaria, costringendole a tagliare investimenti, con possibili riflessi sull’occupazione, e ostacolando la ripresa”. A dirlo è Alberto Allodi, presidente di Assalzoo – Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici – parlando all’Assemblea annuale in corso a Ospedaletto di Pescantina (Verona) dove si sono riuniti gli “stati generali” dell’associazione che rappresenta l’industria mangimistica italiana con un fatturato di oltre 7,7 miliardi di euro, circa 8.500 addetti, e una produzione che nel 2012 si è attestata a 14,3 milioni di tonnellate
“è necessario che il sistema bancario esprima una maggiore sensibilità nel giocare un ruolo determinate nel recupero del sistema Paese – aggiunge Allodi – sbloccando una situazione divenuta insostenibile anche per i più virtuosi e, se necessario, prevedendo un intervento di garanzia pubblica per riattivare l’accesso al credito o sviluppando canali alternativi al credito bancario”.
Anche lo Stato deve fare la sua parte: “Le aziende mangimistiche vantano un forte credito Iva di oltre 200milioni di euro – puntualizza Allodi – che non possono essere portati in compensazione, vengono rimborsati dall’Agenzia delle Entrate con lentezza esasperante e non vengono accettati dalle banche a garanzia della richiesta di credito”.
“Si tratta di somme vitali – fa notare Allodi – che occorre sbloccare perché offrirebbero un contributo importantissimo in un momento così difficile”.
Un piccolo sollievo è arrivato con il varo dell’articolo 62 della Legge n. 27/2012, che ha stabilito termini massimi di pagamento nelle cessioni di prodotti agricoli e alimentari. “Una norma che, seppure giunta in applicazione in un momento difficile, era necessaria e per questo è stata accolta positivamente anche dall’industria mangimistica – ricorda il presidente di Assalzoo -. Erano anni che il nostro settore lamentava tempi di pagamento nelle forniture dei mangimi assolutamente insostenibili per le aziende, che arrivavano a superare anche più di 100 giorni la media riscontrata negli altri Paesi europei”.
“Questa norma deve essere difesa – continua Allodi – e occorre vigilare sulla sua applicazione perché non solo evita costi aggiuntivi a danno degli anelli più deboli filiera e degli stessi consumatori finali, ma consente – conclude – anche di eliminare un grave fattore di concorrenza sleale tra aziende e di evitare strozzature di liquidità all’interno della filiera.
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