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Alcuni indicatori sintetici dell’economia italiana nel primo trimestre 2018

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Secondo le stime Istat, nel primo trimestre 2018 l’economia italiana risulterebbe in lieve rallentamento, con la produzione del settore manifatturiero e le esportazioni che registrano alcuni segnali di flessione, l’occupazione tornata ad aumentare e l’inflazione che si conferma moderata e in ripiegamento.

Nel particolare, l’Istat stima che il ritmo di crescita dell’economia italiana si mantiene stabile, sostenuto dalla domanda interna, mentre la componente estera netta ha fornito un contributo negativo. Ne consegue che il valore aggiunto dell’industria ha segnato una variazione pressoché nulla, interrompendo così il percorso di crescita degli ultimi trimestri. Al riguardo, Istat stima che il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, sia aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. In particolare l’incremento congiunturale del Pil sarebbe la sintesi di un aumento del valore aggiunto dei settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi, considerato che quello dell’industria avrebbe segnato una variazione pressoché nulla. Dal lato della domanda, vi sarebbe un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

Sul fronte dell’occupazione, si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Tale aumento si caratterizzerebbe per la crescita dei dipendenti a termine a fronte di una lieve flessione dei permanenti e in misura più consistente degli indipendenti. Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagnerebbe un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi (-0,3%).

Dal lato dei prezzi, si stima un incremento dei prezzi alla produzione del 1,1% sul trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. La dinamica dei prezzi risulta più sostenuta sul mercato interno (+1,2% congiunturale e +2,0% tendenziale) rispetto a quello estero (+0,5% congiunturale e +1,1% su base annua). Sempre nel primo trimestre del 2018, l’indice totale delle vendite al dettaglio registra un calo congiunturale dello 0,3%, sia in valore sia in volume.

Nello stesso periodo le vendite di beni alimentari aumentano dello 0,5% in valore e in volume, mentre quelle di beni non alimentari diminuiscono dello 0,9% in valore e dello 0,8% in volume. Su base annua, le vendite al dettaglio registrano un aumento del 2,9% in valore e in volume. Le vendite di beni alimentari registrano un rilevante aumento, pari al 7,5% in valore e al 6,8% in volume, mentre quelle di beni non alimentari diminuiscono dello 0,8% in valore e dell’1,0% in volume. Per quanto riguarda le vendite di beni non alimentari, gli incrementi maggiori su base annua riguardano gli elettrodomestici (+4,5%), gli “altri prodotti” (+3,5%) e i prodotti di profumeria, cura della persona (+3,4%). In flessione risultano invece gli altri.

Con riferimento all’interscambio commerciale, nel trimestre in esame, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta comunque negativa (-3,4%), con flessioni più accentuate per i beni di consumo non durevoli (-5,6%) e i beni strumentali (-5,2%). Le vendite dei beni intermedi sono invece in lieve aumento (+0,6%). Nello stesso periodo, le importazioni registrano una riduzione dello 0,7%, determinata soprattutto dai beni di consumo non durevoli (-5,5%), beni strumentali (-3,0%) e in misura minore dai beni intermedi (-1,1%).

Con riferimento al fatturato e agli ordinativi, nonostante la ripresa nel mese di marzo, nel complesso del trimestre la variazione congiunturale del fatturato dell’industria è negativa, soprattutto a causa della flessione della componente estera. La diminuzione risulta generalizzata a tutti i raggruppamenti principali di industrie con l’eccezione dell’energia. L’indice destagionalizzato in volume del comparto manifatturiero segue un andamento analogo, positivo nel mese di marzo in termini congiunturali ma negativo nel trimestre.

Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nelle industrie farmaceutiche (+9,3%), mentre – limitatamente ai settori manifatturieri – la maggiore diminuzione riguarda le industrie del comparto plastico (-2,1%). L’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento tendenziale del 2,6%, con un incremento maggiore per il mercato estero (+4,2%) rispetto a quanto rilevato per il mercato interno (+1,5%). L’incremento più ampio si registra per i mezzi di trasporto (+16,0%), mentre la flessione più rilevante riguarda il comparto dell’elettronica e dell’ottica (-8,0%). Per quanto riguarda gli ordinativi si evidenzia che la forte crescita dei mezzi di trasporto su base annua è influenzata positivamente dalla dinamica del comparto ferrotranviario.

A marzo 2018 l’indice del clima di fiducia dei consumatori risulta aumentato da 115,7 a 117,5, mentre è peggiorata la fiducia delle imprese, con l’indice che passa da 108,5 a 106,0. Per le famiglie, dopo il calo registrato a febbraio, la componente economica e quella futura salgono, rispettivamente, da 140,1 a 141,9 e da 119,8 a 121,1; mentre la componente personale e quella corrente confermano la crescita degli ultimi mesi, passando, rispettivamente, da 108,0 a 109,3 e da 113,0 a 115,1. Per le imprese, il clima di fiducia risulta diminuito nel settore manifatturiero (da 110,4 a 109,1) e nei servizi (da 109,8 a 107,2) mentre è rimasto stabile nel commercio al dettaglio (105,3). Analizzando i principali raggruppamenti d’industria, l’indice del clima di fiducia scende da 106,1 a 105,7 nei beni di consumo, da 107,5 a 104,5 nei beni intermedi, mentre sale leggermente nei beni strumentali (da 117,5 a 117,7).

Infine, nei primi mesi dell’anno l’economia italiana è stata caratterizzata da un indebolimento dell’inflazione. Il ritmo di crescita dei prezzi al consumo ha seguito un profilo altalenante, rimanendo su valori contenuti e inferiori a quelli registrati in media lo scorso anno: nel primo trimestre il tasso di incremento tendenziale dell’indice per l’intera collettività si è attestato a +0,7% (+1,5% il massimo nel secondo trimestre 2017; +0,9% nel quarto) e in aprile ha rallentato allo 0,5%. L’evoluzione di fondo, in presenza di limitate pressioni provenienti dai fattori endogeni, ha segnalato solo un moderato recupero, mantenendosi ancora modesta e nel complesso su ritmi inferiori o uguali a quelli della misura totale (+0,6% nel primo trimestre 2018; +0,5% in aprile). In particolare, tra le principali componenti, i beni industriali non energetici hanno confermato livelli di prezzo invariati rispetto allo scorso anno, mentre per i servizi la tendenza all’aumento è risultata moderata e incerta.

Foto: © candy1812 – Fotolia.com

Bruno Massoli