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Alimentazione animale, il futuro dipende da sottoprodotti alimentari e insetti

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In futuro l’industria dell’alimentazione animale in Eupora potrebbe smettere d’importare le materie prime dall’estero. Sarà possibile reperire le proteine necessarie per produrre gli alimenti per animali utilizzando sottoprodotti alimentari e insetti. Lo comunica il Cordis (Community research and development information service), il servizio della Commissione europea che illustra i risultati dei progetti di ricerca e sviluppo finanziati dall’UE.

Attualmente l’Unione Europea  deve importare dall’estero oltre il 70% delle fonti proteiche necessarie per produrre i mangimi. Per ridurre questa dipendenza dai Paesi extra-UE – che risulta costosa e soggetta alle fluttuazioni del mercato e all’aumento dei prezzi -, i ricercatori europei da tempo sono alla ricerca di fonti proteiche alternative.

Il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che sottolinea l’urgenza di sostituire almeno una parte delle materie prime importate con fonti alternative di origine europea. Una di queste potrebbe essere rappresentata dagli sottoprodotti alimentari, lavorati con l’ausilio di tecnologie a consumo ridotto di energia. Ogni anno in Europa vengono, infatti, prodotti 88 milioni di tonnellate di sottoprodotti alimentari. Fra questi, secondo il progetto Noshan, ci sono ingredienti funzionali che potrebbero essere adatti a soddisfare le esigenze nutrizionali degli animali. Per questo motivo, è stato creato un database gratuito, che comprende la caratterizzazione molecolare eseguita su 42 diversi sottoprodotti.

Tra gli additivi nutrizionali testati con successo sugli animali, sono stati inseriti i sottoprodotti della spremitura delle olive, le oligopectine presenti nella polpa della barbabietola e i peptidi contenuti nella colza. Inoltre, è stato sperimentato un nuovo processo per l’estrazione di fibre funzionali dagli scarti alimentari, chiamato idrolisi diretta delle proteine, che trasforma i sottoprodotti in ingredienti funzionali, arricchiti con peptidi attivi e ideali per soddisfare i bisogni nutrizionali degli animali.

Un altro progetto sloveno, chiamato Eko Gea, ha sviluppato un metodo per estrarre le sostanze nutritive presenti nell’alga Ascophyllum nodosum, in modo da ottenere un alimento prebiotico. Le alghe di tutto il mondo sono inserite tra i cosiddetti “supercibi”, perché ricche di sostanze nutritive.

Anche gli insetti sono considerati una valida fonte di proteine. Il progetto europeo PROteINSECT si è concentrato sulle larve della mosca (Musca domestica), che sono ricche di proteine altamente digeribili (tra il 40 e il 60%). A luglio, l’Unione Europea ha autorizzato l’impiego delle proteine derivate dagli insetti nell’acquacoltura, dando il via allo sviluppo sostenibile di questo tipo di allevamento. Ma ci sono ancora barriere da superare in relazione allo sviluppo e alla commercializzazione degli insetti come mangimi per animali su larga scala. Si ritiene necessarie, infatti, condurre ulteriori ricerche per assicurarsi che gli insetti selezionati siano benefici per gli animali. Inoltre, la produzione richiede sforzi non trascurabili: per esempio, per ottenere un chilogrammo di mangimi servono 200.000 larve di mosche.

 

Foto: Pixabay

redazione