Sulla base dei dati Eurostat il patrimonio suinicolo della UE nel 2012 (indagine campionaria di giugno) è stato stimato pari a 126,3 milioni di capi, con una contrazione, rispetto allo scorso anno, dell’8,9%. Ad incidere sulla dinamica è stato il calo del patrimonio riproduttori, con le scrofe in diminuzione del 3,7%. Le contrazioni più marcate hanno interessano i Paesi dell’Est europeo e, in particolare, Polonia e Ungheria. Nell’ambito dell’Europa occidentale sono da evidenziare le flessioni di Spagna, Olanda, Francia e Danimarca. Pressoché stabile il patrimonio suinicolo per l’Italia (-0,1%) mentre in forte crescita quello della Germania (+5,1%).Limitatamente alla categoria delle scrofe, i cali sono apparsi generalizzati tra i principali Paesi allevatori. Il decremento maggior è stato registrato per l’Italia (-13,1%), seguita da Polonia (-9,6%), Ungheria (-5,0%), Olanda (-3,6%) e Francia (-3,2%). Per Spagna e Danimarca la dinamica si è attestata, rispettivamente, al -2,8% e -2,2%, mentre per Germania al -1%.
Patrimonio suinicolo (giugno 2011 – 2012) |
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migliaia di capi |
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PAESI |
2011 |
Compo sizione % |
2012 |
Compo sizione % |
Var % 2012 /2011 |
UE 27 |
138.714 |
100,0 |
126.303 |
100,0 |
-8,9 |
Germania |
26.758 |
19,3 |
28.132 |
22,3 |
5,1 |
Spagna |
25.608 |
18,5 |
25.161 |
19,9 |
-1,7 |
Francia |
13.837 |
10,0 |
13.680 |
10,8 |
-1,1 |
Danimarca |
12.549 |
9,0 |
12.474 |
9,9 |
-0,6 |
Olanda |
12.383 |
8,9 |
12.203 |
9,7 |
-1,5 |
Polonia |
13.493 |
9,7 |
11.942 |
9,5 |
-11,5 |
Italia |
9.290 |
6,7 |
9.279 |
7,3 |
-0,1 |
Altri Paesi UE |
24.796 |
17,9 |
13.432 |
10,6 |
3,0 |
Fonte: Eurostat
Sul fronte delle macellazioni, i dati provvisori relativi al 2012 (Prospetto 2 ) hanno evidenziato per l’intera UE flessioni, rispetto al 2011, dello 0,4% in termini di capi abbattuti (circa 254 milioni) e del 2,0% per le quantità di carni-peso morto (circa 22 milioni di tonnellate). Il 77,6% dei suini complessivamente macellati proviene da soli 7 Paesi, tra cui l’Italia (Prospetto 1 ), dai quali si ottiene il 78,2% delle quantità comunitarie di carne suina. Nell’ambito dei 7 Paesi a maggiore vocazione suinicola i cali più significativi nel numero dei capi avviati al macello hanno interessato Polonia (-5,2%), Danimarca (-4,7%) e Francia (-2,8%). Contrazioni più contenute sono state registrate anche da Germania (-0,2%) e Paesi Bassi (-1,9%), a fronte in controtendenza delle dinamiche positive di Spagna (+5,3%) ed Italia (+0,1). Pressoché invariate le macellazioni per il resto della UE complessivamente considerato.
Sempre con riferimento ai 7 Paesi maggiori produttori di carni suine, le variazioni percentuali rispetto al 2011 si accentuano, con decrementi più marcati nei quantitativi di carni-peso morto ( tra il 6 e 7%) per Polonia e Danimarca, tra il -1,9% e -2,5% per tutti gli altri Paesi, ad eccezione di Spagna (+1,3%) e Italia (+3,2%). Da evidenziare la flessione complessiva registrata dal resto della UE (-1,9%).
Foto: Pixabay
Bruno Massoli