Un recente rapporto dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), pubblicato all’inizio di agosto, analizza l’andamento del settore agroalimentare italiano nel secondo trimestre del 2024, evidenziando le sfide e le dinamiche che stanno influenzando il contesto economico globale e interno.
Secondo ISMEA, nel secondo trimestre del 2024 si evidenzia un settore agroalimentare italiano resiliente, capace di adattarsi alle sfide climatiche e di mercato, sostenuto da una robusta domanda estera e da una stabilità dei consumi interni, anche in un contesto economico incerto. L’economia mondiale ha continuato a crescere, ma l’ottimismo è stato frenato da incertezze geopolitiche, come il conflitto in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente. Questi fattori hanno contribuito a un aumento dei prezzi del petrolio e del gas, mentre il commercio internazionale ha mostrato una ripresa limitata. Nell’Unione Europea, il PIL è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre in Italia l’incremento è stato dello 0,2%, con una crescita stimata per l’intero anno dello 0,7%.
Nel settore agroalimentare italiano, le condizioni meteo-climatiche avverse hanno rappresentato una sfida significativa. Le forti piogge hanno danneggiato le produzioni nel Nord, mentre la siccità ha colpito duramente le coltivazioni e gli allevamenti nel Sud. Nonostante queste difficoltà, i prezzi dei prodotti agricoli sono rimasti stabili o in calo, mentre le esportazioni agroalimentari hanno registrato una crescita significativa nei primi cinque mesi del 2024, trainate dai prodotti di punta del “Made in Italy”. Anche le importazioni sono aumentate, mantenendo un saldo positivo della bilancia commerciale agroalimentare.
Sul fronte dei consumi domestici, secondo i dati ISMEA-NielsenIQ, il valore della spesa alimentare degli italiani è rimasto invariato rispetto al primo semestre del 2023. I supermercati continuano a essere il principale canale di acquisto, anche se i discount stanno guadagnando terreno. La spesa per i prodotti proteici di origine animale è diminuita, ad eccezione delle uova, mentre sono aumentati gli acquisti di ortofrutticoli, oli vegetali e bevande, escluso il vino.
L’indagine sulle opinioni delle imprese agroalimentari condotta da ISMEA ha rilevato un calo del clima di fiducia tra gli imprenditori agricoli, dovuto soprattutto alle condizioni climatiche avverse. Il pessimismo è particolarmente diffuso tra le aziende del Mezzogiorno e nel settore dei seminativi. Al contrario, gli imprenditori dell’industria alimentare hanno mostrato un livello di fiducia più stabile, nonostante le preoccupazioni per l’aumento dei costi delle materie prime e il calo della domanda.