Il settore agroalimentare italiano ha registrato un lieve miglioramento economico nel primo trimestre del 2024, con un incremento del PIL del 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, un aumento che è stato sostenuto dagli investimenti fissi lordi (+0,5%) e dalla spesa delle famiglie (+0,2%). È quanto rivela il bollettino trimestrale CREAgritrend, pubblicato dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), che ne sottolinea proprio gli aspetti più positivi.
L’agricoltura ha mostrato un significativo aumento del valore aggiunto (+3,3%), mentre l’industria e i servizi hanno registrato un incremento decisamente più modesto (+0,3%), con i consumi finali nazionali aumentati dello 0,2% e una spesa delle famiglie per beni durevoli in crescita dell’1,3%. Sul fronte della produzione, l’industria alimentare ha visto un incremento del 2,1%, con un contributo positivo da tutti i comparti, eccezion fatta per il settore ortofrutticolo e la produzione di oli e grassi. L’industria delle bevande ha subito una flessione, del 2,8% ma nonostante il fatturato dell’industria alimentare sia calato sul mercato interno (-3%) è cresciuto significativamente all’estero (+6%). L’industria delle bevande ha registrato risultati positivi su entrambi i mercati, con un aumento del 2% sul mercato interno e del 3% su quello estero.
Le esportazioni agroalimentari hanno continuato a crescere, raggiungendo i 16,6 miliardi di euro (+6,7% rispetto al primo trimestre del 2023), con incrementi significativi verso Stati Uniti (+18,8%) e Polonia (+15,7%). Le importazioni, invece, sono diminuite del 2,5%, attestandosi a 16,1 miliardi di euro. I principali prodotti esportati sono stati conserve di pomodoro e pelati (+10%) e vino (+3,9%). Sul fronte delle importazioni, oli e grassi hanno registrato un aumento del 9,4%, mentre i prodotti ittici, i cereali e i mangimi per la zootecnia hanno mostrato un calo significativo.
Secondo un’analisi del sentiment condotta nel secondo trimestre, il settore agroalimentare gode di un clima di fiducia, con il 72,1% dei giudizi positivi, un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. I giudizi negativi sono diminuiti dello 0,5%, attestandosi al 25,9%, mentre quelli neutrali sono rimasti stabili al 2%.
