L’andamento del settore nel 2008
Secondo le prime stime di Assalzoo – effettuate sulla base di un’indagine condotta tra le ditte associate, che rappresentano oltre il 70% della produzione nazionale – nel 2008, la produzione italiana complessiva di alimenti completi e complementari ha registrato una crescita pari al 2,7% rispetto all’anno precedente. Pertanto, la produzione totale dell’industria mangimistica passerebbe da 14.171.000 tonnellate del 2007 (dato Ufficiale ISTAT) a circa 14.550.000 tonnellate nel 2008.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI DELL’INDUSTRIA MANGIMISTICA ITALIANA
(valori in euro correnti negli anni considerati)
Variabili |
Unità di misura |
2006
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2007
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2008 (stime) |
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Fatturato |
milioni di euro |
4.950 |
6.050 |
6.500 |
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Produzione |
migliaia di tonn. |
13.700 |
14.171 |
14.550 |
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Investimenti fissi lordi |
milioni di euro |
250 |
200 |
180 |
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Utilizzo impianti |
in % |
48 |
50 |
55 |
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Numero di addetti |
unità |
8.500 |
8.500 |
8.500 |
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Costo del lavoro
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variazioni % |
+ 2,8 |
+ 3,2 |
3,4 |
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Prezzi alla produzione |
variazioni % |
+ 3 |
+ 20 |
+ 8 |
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Esportazioni |
milioni di euro |
171 |
189 |
211 |
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Importazioni |
milioni di euro |
593 |
615 |
613 |
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Saldo commerciale |
milioni di euro |
– 422 |
– 426 |
– 402 |
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Fonte: Assalzoo
In via preliminare occorre porre in evidenza che gli incrementi di produzione realizzati dall’industria mangimistica in questi ultimi due anni sono ascrivibili in buona parte, sia alla notevole crescita del settore avicolo che, oltre a recuperare le forti perdite subite a causa dell’influenza aviaria, è stato capace anche di svilupparsi ulteriormente, sia al particolare momento di mercato vissuto delle materie prime per l’alimentazione animale, che hanno visto un fortissimo rialzo delle quotazioni, partito già dagli ultimi mesi del 2006 e protrattosi fino alla metà del 2008.
Stante questo forte incremento del costo delle materie prime, molti allevatori che ricorrevano all’auto-produzione di mangimi in azienda acquistando le materie prime direttamente sul mercato, hanno trovato maggiore convenienza nell’impiego di mangimi prodotti dalle industrie mangimistiche, traendone un duplice vantaggio: da un lato, la possibilità di ottenere un mangime di qualità elevata a costo più vantaggioso rispetto al mangime auto-prodotto in azienda; dall’altro lato, la possibilità di ottenere una notevole dilazione nei pagamenti del mangime, che non sarebbe stato possibile ottenere se gli stessi allevatori avessero acquistato per via diretta le materie prime necessarie per la sua produzione in azienda.
Per quanto attiene il mercato delle materie prime per mangimi è poi da segnalare che a partire dagli ultimi cinque mesi del 2008 si è assistito ad un progressivo calo dei prezzi, tornati su livelli che, seppur ancora assolutamente non stabili, possono essere considerati più vicini alle medie abituali. Complice anche questa situazione, cui si è aggiunta la preoccupante crisi finanziaria, che ha investito l’economia – non solo del nostro Paese ma mondiale – negli ultimi mesi del 2008, la produzione di mangimi ha segnato il passo, con un arretramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un fenomeno che sta proseguendo anche in questi primi mesi del 2009, in cui gli indicatori mostrano un calo molto sensibile della produzione. Un trend preoccupante che, se confermato nei mesi a venire, non mancherà di avere riflessi negativi sull’andamento produttivo dell’anno in corso.
Giulio Gavino Usai