Il Ministero della Salute ha reso pubblica, lo scorso gennaio, la Relazione sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali negli animali destinati alla produzione di alimenti e nelle carni derivate (2014-2021). Lo ha annunciato lo stesso Ministero con un comunicato stampa.
Si tratta di un documento sviluppato in collaborazione con il Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza e il National Reference Laboratory for Antimicrobial Resistance (CRN-NRL-AR) dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, è conforme agli obiettivi delineati nel Piano Nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (PNCAR) 2022-2025.
Dal 2014, il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza nel settore veterinario italiano è stato attuato in base alla decisione 2013/652/UE, successivamente sostituita dalla decisione (UE) 2020/1729. Il Ministero della Salute, in collaborazione con il CRN-NRL-AR, emana annualmente un Piano di Monitoraggio Nazionale sulla resistenza agli antimicrobici (Piano AMR), che prevede test di sensibilità agli antibiotici su isolati batterici provenienti da campioni rappresentativi della popolazione nazionale di polli da carne, tacchini da ingrasso, suini da ingrasso e bovini di età inferiore ai 12 mesi.
La Relazione presenta i dati raccolti dal primo anno di attuazione del Piano AMR, evidenziando l’andamento temporale dell’antibiotico-resistenza nel tempo, i risultati ottenuti grazie alle misure adottate nel settore veterinario e sottolinea alcune criticità ancora presenti o emergenti. È importante leggere questi dati insieme alle informazioni sulle vendite di medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche, al fine di comprendere appieno il contesto e le implicazioni della resistenza agli antimicrobici negli animali destinati alla produzione alimentare.