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Arriva la zanzara: pericolo filariosiper cani e gatti

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Arriva la zanzara:
pericolo filariosi
per cani e gatti
 
di Cosimo Colasanto
redazione
 
 
Una Primavera che si presenta umida e molto piovosa, mentre le temperature globali continuano ad aumentare. Il clima ideale per l’avanzata della zanzare, una vera invasione che sta prendendo di mira le grandi città e rischia di trasformarsi in un pericolo per la salute di cani e gatti. La Filariosi, malattia potenzialmente mortale per gli amici quattrozampe, si trasmette da un animale all’altro attraverso le punture di zanzara e, nella forma sottocutanea, può colpire anche l’uomo, si sta estendendo anche al Sud Italia
 
Le zanzare amano il clima caldo e umido e il progressivo aumento della temperatura dovuto ai mutamenti climatici fa sì che nel nostro Paese trovino condizioni sempre più favorevoli.
“L’insediamento di questi insetti nelle grandi città e non soltanto in territori ‘tradizionali’ come le campagne o le risaie Padane – spiega Luciano Suss, Direttore del Dipartimento di Protezione dei Sistemi agroalimentare e urbano e Valorizzazione delle Biodiversità (DiPSA) dell’Università degli studi di Milano -, la loro capacità di riprodursi in tempi molto brevi e di spostarsi in volo anche per 10-15 chilometri, le abitazioni riscaldate, aumentano il rischio per uomini e animali e ne favoriscono l’annidamento consentendo loro di pungere anche in inverno”.
 
Clima pazzo
Più piovoso e sempre più caldo, sono due fattori che favoriscono la diffusione di nuove specie di zanzara, come quelle tigre e coreana. 
“La famiglia dei Culicidi, insetti chiamati comunemente zanzare – spiega Luciano Toma, entomologo presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma – comprende oltre 3.500 specie note, di cui tre quarti vivono in aree tropicali e sub-tropicali; in Europa si contano un centinaio di specie, 64 in Italia. Ad oggi la zanzara tigre (Aedes albopictus) e la comune zanzara notturna (Culex pipiens) rappresentano le principali specie di importanza sanitaria in Italia, non solo per il rischio di trasmissione di patogeni virali, ma anche per quello di Filariosi per cani, gatti e uomini.
Una vera invasione, in costante aumento anche in altre aree della Penisola, sia del Nord che del Centro, arrivando a interessare alcune zone della Sicilia e buona parte della Sardegna. A Roma è stato possibile rilevare un’attività specifica della zanzara tigre anche in inverno.
“La presenza di alta densità della comune zanzara notturna – continua Toma – e della zanzara tigre all’aperto, rappresenta una condizione in cui il contatto tra zanzara e cane può avvenire per circa nove mesi l’anno”.
 
La malattia
La Filariosi, nelle sue forme cardio-polmonare e sottocutanea, è una malattia trasmessa dalle zanzare, potenzialmente letale per cani e gatti. L’unica arma efficace è la prevenzione mensile da mettere in atto per almeno nove mesi l’anno, da aprile a maggio e da dicembre a gennaio.
L’agente della Filariosi cardio-polmonare, Dirofilaria immitis è trasmesso dai cani infetti ad altri animali tramite la puntura di zanzara. Negli ultimi anni l’infezione da Dirofilaria immitis si è spostata dalle zone del Nord Italia, tradizionalmente endemiche, in particolare nella Valle del Po, verso il Centro e il Sud, diventando endemico anche in altre regioni Toscana, Umbria, Puglia, Sardegna.
 
“La Filariosi cardio-polmonare nel cane – spiega Luigi Venco, specialista in Clinica dei piccoli animali, European Veterinary Parassitology College Diplomate – va considerata una patologia polmonare cronica. I soggetti colpiti iniziano a manifestare tosse persistente; se il danno polmonare si aggrava la malattia si ripercuote sul cuore. I soggetti colpiti sono stanchi, inappetenti e non sono rari gli svenimenti”.
Nel gatto i sintomi sono variabili: possono essere presenti disturbi respiratori e gastroenterici, in alcuni casi, invece, non viene mostrato alcun sintomo e si può andare incontro a morte improvvisa. “Per il piccolo felino le difficoltà diagnostiche – continua Venco – sono maggiori per mancanza di test sensibili e specifici, per questo il problema tende ad essere sottostimato”.
 
Occhio alla prevenzione
La profilassi è l’arma migliore e anche l’unico strumento di prevenzione. Ci sono svariati metodi che non si basano proteggere gli animali, dal collarino a tavolette di carne efficaci contro le forme giovanili del parassita trasmesse dalle zanzare. Una lotta che può durare quasi tutto l’anno, perché i cambiamenti climatici hanno aumentato il rischio di contagio in tutte le stagioni.

Una Primavera che si presenta umida e molto piovosa, mentre le temperature globali continuano ad aumentare. Il clima ideale per l’avanzata della zanzare, una vera invasione che sta prendendo di mira le grandi città e rischia di trasformarsi in un pericolo per la salute di cani e gatti. La Filariosi, malattia potenzialmente mortale per gli amici quattrozampe, si trasmette da un animale all’altro attraverso le punture di zanzara e, nella forma sottocutanea, può colpire anche l’uomo, si sta estendendo anche al Sud Italia. 

 


Le zanzare amano il clima caldo e umido e il progressivo aumento della temperatura dovuto ai mutamenti climatici fa sì che nel nostro Paese trovino condizioni sempre più favorevoli.“L’insediamento di questi insetti nelle grandi città e non soltanto in territori ‘tradizionali’ come le campagne o le risaie Padane – spiega Luciano Suss, Direttore del Dipartimento di Protezione dei Sistemi agroalimentare e urbano e Valorizzazione delle Biodiversità (DiPSA) dell’Università degli studi di Milano -, la loro capacità di riprodursi in tempi molto brevi e di spostarsi in volo anche per 10-15 chilometri, le abitazioni riscaldate, aumentano il rischio per uomini e animali e ne favoriscono l’annidamento consentendo loro di pungere anche in inverno”. 

 


Clima pazzo

 Più piovoso e sempre più caldo, sono due fattori che favoriscono la diffusione di nuove specie di zanzara, come quelle tigre e coreana. “La famiglia dei Culicidi, insetti chiamati comunemente zanzare – spiega Luciano Toma, entomologo presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma – comprende oltre 3.500 specie note, di cui tre quarti vivono in aree tropicali e sub-tropicali; in Europa si contano un centinaio di specie, 64 in Italia. Ad oggi la zanzara tigre (Aedes albopictus) e la comune zanzara notturna (Culex pipiens) rappresentano le principali specie di importanza sanitaria in Italia, non solo per il rischio di trasmissione di patogeni virali, ma anche per quello di Filariosi per cani, gatti e uomini.Una vera invasione, in costante aumento anche in altre aree della Penisola, sia del Nord che del Centro, arrivando a interessare alcune zone della Sicilia e buona parte della Sardegna. A Roma è stato possibile rilevare un’attività specifica della zanzara tigre anche in inverno.“La presenza di alta densità della comune zanzara notturna – continua Toma – e della zanzara tigre all’aperto, rappresenta una condizione in cui il contatto tra zanzara e cane può avvenire per circa nove mesi l’anno”. 

 


La malattia

La Filariosi, nelle sue forme cardio-polmonare e sottocutanea, è una malattia trasmessa dalle zanzare, potenzialmente letale per cani e gatti. L’unica arma efficace è la prevenzione mensile da mettere in atto per almeno nove mesi l’anno, da aprile a maggio e da dicembre a gennaio.L’agente della Filariosi cardio-polmonare, Dirofilaria immitis è trasmesso dai cani infetti ad altri animali tramite la puntura di zanzara. Negli ultimi anni l’infezione da Dirofilaria immitis si è spostata dalle zone del Nord Italia, tradizionalmente endemiche, in particolare nella Valle del Po, verso il Centro e il Sud, diventando endemico anche in altre regioni Toscana, Umbria, Puglia, Sardegna. “La Filariosi cardio-polmonare nel cane – spiega Luigi Venco, specialista in Clinica dei piccoli animali, European Veterinary Parassitology College Diplomate – va considerata una patologia polmonare cronica. I soggetti colpiti iniziano a manifestare tosse persistente; se il danno polmonare si aggrava la malattia si ripercuote sul cuore. I soggetti colpiti sono stanchi, inappetenti e non sono rari gli svenimenti”.Nel gatto i sintomi sono variabili: possono essere presenti disturbi respiratori e gastroenterici, in alcuni casi, invece, non viene mostrato alcun sintomo e si può andare incontro a morte improvvisa. “Per il piccolo felino le difficoltà diagnostiche – continua Venco – sono maggiori per mancanza di test sensibili e specifici, per questo il problema tende ad essere sottostimato”. 

 


Occhio alla prevenzione

La profilassi è l’arma migliore e anche l’unico strumento di prevenzione. Ci sono svariati metodi che non si basano proteggere gli animali, dal collarino a tavolette di carne efficaci contro le forme giovanili del parassita trasmesse dalle zanzare. Una lotta che può durare quasi tutto l’anno, perché i cambiamenti climatici hanno aumentato il rischio di contagio in tutte le stagioni.

 Foto: Pixabay

Cosimo Colasanto