“Non si può che esprimere incredulità” sottolinea il presidente di Assalzoo, Alberto Allodi, “per l’approccio semplicistico e sbrigativo con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha licenziato, in risposta ad una richiesta formulata da Confindustria, una parere con cui <<ritiene tacitamente abrogato ed oggi non più in vigore l’articolo 62 del DL 24 gennaio 2012, n. 1 sui termini di pagamento>>”.
È sconcertante come il parere espresso dall’ufficio legale contrasti con l’obiettivo politico strategico che lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha condiviso con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania. Obiettivo – è bene ricordarlo – che ha portato i due dicasteri a sviluppare una norma nazionale specifica, conoscendo già quanto disposto dalla Direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento.
Appare inoltre strumentale il riferimento del MiSE al mancato riferimento nel D. Lgs. 231/2001 alla diversa disciplina prevista dall’articolo 62, infatti, seppure non indicata per “nome” l’art. 11, c2 recita <<Sono fatte salve le vigenti disposizioni del codice civile e delle leggi speciali che contengono una disciplina più favorevole per il creditore>>, evidentemente la situazione regolata proprio dell’articolo 62. La norma sui ritardi di pagamento, pertanto, deve ritenersi derogata dalla specifica disciplina dei termini di pagamento nella filiera agroalimentare, dettata dall’art. 62 del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, che, anche in ragione delle caratteristiche dei beni oggetto dei contratti di cessione, prevede disposizioni più favorevoli al creditore.
“Assalzoo – conclude il presidente Allodi – chiede pertanto un immediato chiarimento della questione da parte dei due Ministri competenti. L’articolo 62 è di vitale importanza per il settore mangimistico nazionale, che in più occasioni si è fatto carico delle difficoltà della filiera. In un contesto economico complesso una moralizzazione dei termini di pagamento, seppure con le prime difficoltà applicative, non può che giovare al sistema agro-alimentare nazionale”.
Redazione