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Assalzoo: Bene il fondo per le filiere zootecniche ma è essenziale rilanciare i consumi

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Con l’intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni è ormai in dirittura d’arrivo il decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali contenenti le misure a sostegno delle filiere zootecniche. Un fondo da 90 milioni di euro a beneficio dei comparti più colpiti dalla crisi economica correlata alla pandemia di CoVid-19. “Si tratta di una boccata di ossigeno vitale per il settore agro-alimentare-zootecnico italiano che accogliamo con favore”, è il commento di Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo, Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici.

“Una misura che gli allevatori aspettavano da tre mesi – continua Veronesi – e che permetterà di ottenere liquidità in comparti in grave sofferenza. Tuttavia non possiamo considerarla uno strumento sufficiente per il rilancio del settore: servono altri interventi per far ripartire i consumi interni e per risollevare l’export nazionale”.  

Le filiere zootecniche destinatarie di questo provvedimento saranno, in base alle indicazioni emerse, la suinicoltura, il settore ovicaprino, quello cunicolo e quella del vitello da carne. Per la filiera del latte bufalino sono stati stanziati ulteriori 2 milioni in aggiunta alle risorse già definite ad aprile.

Come ha ribadito la ministra Teresa Bellanova sono i comparti che hanno subito gravissime ripercussioni dalla crisi economica in atto e che non godono di aiuti strutturali adeguati. Gli allevatori hanno dovuto scontare la riduzione della domanda di animali da macellare e il rallentamento delle attività di trasformazione correlate alla chiusura del canale Horeca. Di conseguenza hanno dovuto sostenere maggiori costi nei propri allevamenti. Questo processo non ha risparmiato il settore delle Dop e dei prodotti premium dell’agroalimentare italiano.

Le risorse stanziate dal Ministero saranno ripartite su due linee di finanziamento.

La prima riguarda aiuti alla macellazione di suini, vitelli, ovicaprini e conigli, per complessivi 63 milioni di euro e con un tetto massimo di 100.000 euro per azienda agricola.

La seconda, per complessivi 25 milioni di euro, è destinata a finanziare l’ammasso privato per 90 giorni, di carni di vitello e di prosciutti DOP. “Proprio quest’orizzonte temporale rende incerti gli effetti della misura definita dal decreto ministeriale”, evidenzia Veronesi. “Al termine di questi 90 giorni i prodotti ritirati dovranno essere reimmessi sul mercato con il rischio che la situazione generale di queste filiere si ripresenti nelle stesse condizioni di oggi. Sono pertanto necessari ulteriori provvedimenti che possano completare questo primo intervento del Ministero delle Politiche agricole, in particolare sul fronte della domanda domestica e di un convinto sostegno all’export”, conclude il presidente di Assalzoo.